Energia
Pellet 100% ticinese, una prima a Biasca
Redazione
10 giorni fa
Alcune settimane fa un’azienda a conduzione familiare, con il sostegno del Cantone, ha dato il via alla produzione. Gli obiettivi sono di espandersi e contenere i costi.

È sfruttando il calore della propria centrale termica a cippato che la famiglia Zanetti a Biasca, da qualche settimana, si è lanciata anche nella produzione di pellet; l’unica in Ticino con legname tutto a chilometro zero. Un impianto che parte dalla segatura più pregiata e la trasforma, macinazione dopo macinazione, in un vettore energetico sostenibile, fornito in sacchi, sciolto o in apposite autobotti. “Viene sfruttata l’energia calorica della centrale termica per il processo principale della pellettizzazione, che è l’essicazione”, spiega ai microfoni di Ticinonews Nicole Zanetti, rappresentante di PelleTicino. “La nostra iniziativa è stata accolta molto bene, siamo soddisfatti. Ora pensiamo a crescere e ad espanderci”.

Un potenziale da sfruttare

Il progetto è sostenuto finanziariamente anche dal Cantone. Del resto, in Ticino il bosco ricopre il 55% della superficie totale. Il legno non manca, ma non è ancora sfruttato a pieno, né per le costruzioni, né come fonte di energia. Anzi, molta legna ticinese viene esportata oltre i confini cantonali. Troppa, secondo il direttore di federlegno Henrik Bang. “Nel giro di 20 anni l’utilizzo di cippato è passato da poche migliaia di metri cubi all’anno a oltre 110-120’000”, afferma Bang. “Di recente abbiamo svolto un’indagine e abbiamo constatato che ci sono ancora 50-60’000 metri cubi di cippato prodotti dai boschi ticinesi che non vengono valorizzati qui, bensì finiscono in Italia o in Svizzera interna”. Se si vuole diventare più sostenibili “occorre valorizzare questa risorsa in loco, creando posti di lavoro e, soprattutto, gestendo il nostro territorio”.

Gli scopi da raggiungere

L’obiettivo, adesso, è arrivare a 150'000 metri cubi di cippato all’anno, una sorta di limite massimo, da bruciare tutti in Ticino. Vi è dunque ancora un potenziale per realizzare altre centrali in ambito industriale o per le stufe su scala domestica. “Stiamo già svolgendo le nostre riflessioni per capire come utilizzare in maniera razionale tale risorsa”, commenta Roland David, capo della Sezione forestale. “Attraverso questo progetto, andiamo a creare un ulteriore prodotto ticinese nell’ambito dell’energia rinnovabile legno”.

Contenere i costi di produzione

La speranza, dunque, è che i ticinesi non acquistino più all’estero, ma si rechino invece a Biasca, dove sarà possibile ricevere anche una consulenza. La famiglia Zanetti si è lanciata con entusiasmo nel progetto, nonostante gli elevati costi di produzione. Contenerli è proprio tra gli obiettivi nel medio termine, assieme al passaparola. “Il nostro target di mercato è il Ticino: non abbiamo intenzione di espanderci anche oltre Gottardo o al di là della frontiera. Vogliamo soddisfare quello che è il bisogno locale”, conclude Nicole Zanetti.

 

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