Ricorre oggi il decimo anniversario dalla scomparsa di Peter Jaks, uno dei più forti attaccanti che il Ticino abbia mai conosciuto. All’alba del 5 ottobre Jaks, 45 anni, mise fine ai suoi giorni gettandosi sotto un treno nei pressi di Bari. Una tragica morte che colpì nel profondo l’intero hockey svizzero, che perse uno dei suoi più grandi campioni, che realizzò un record assoluto di goal nelle squadre in cui aveva militato, Ambrì, Lugano, e Zurigo.
I colleghi di Ticinonews hanno raccolto il ricordo di chi lo consoceva bene, il giornalista sportivo Luca Sciarini. “È stato sicuramente uno dei più grandi giocatori dell’hockey svizzero, un bomber vero che quando prendeva il disco faceva quasi sempre goal, facendo tremare la rete degli avversari. Con la Nazionale ha fatto grandi cose, ha giocato 13 stagioni nell’Ambrì, ma paradossalmente ha vinto il titolo con il Lugano in quei due anni che aveva giocato alla Resega”.
Il giornalista non ha conosciuto solo Jaks in ambito sportivo, ma anche come persona. “L’ho conosciuto grazie al lavoro, negli ultimi anni poi ci sentivamo spesso. Veniva anche ospite a Fuorigioco, tanto è vero che ci ha tenuto a venire all’ultima puntata a cui ha partecipato, poco prima che scomparisse. Si è fermato con noi dopo la trasmissione fino all’una e mezza. Era una persona molto conviviale, simpatica, che non disdegnava un bicchiere di vino. E poi ci siamo salutati. Ci sentiamo sentiti ancora in settimana, il mercoledì. So che è sparito il sabato, l’avevano visto in Italia martedì. Poi giovedì mattina erano iniziate a girare le voci su un cadavere, che si sperava non fosse suo. Poi giovedì sera, mentre conducevo Fuorigioco, è intervenuto Filippo Lombardi, annunciando la raggelante notizia che Jaks era morto. È stata la trasmissione più difficile da condurre”.
Anche Davide Mottis, presidente Ticino Rockets e amico di Peter, raggiunto dai colleghi di Ticinonews ha ricordato Peter Jaks. “Era un amico, ho vissuto con lui sei anni di battaglie sul campo ma io apprezzato soprattutto gli ultimi anni. Ancora oggi non sono riuscito a cancellare il suo numero dalla mia rubrica telefonica”, ha raccontato. “Era un uomo rude, ma estremamente onesto e buono”, ricorda Mottis.
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata