Ticino
Petizione contro il tema dell'identità di genere in un progetto scolastico
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Redazione
un mese fa
Una petizione online chiede di eliminare i riferimenti alla questione dell'identità di genere nel progetto "Sono unico e prezioso", condotto nelle scuole elementari e volto alla prevenzione degli abusi.

Il progetto di prevenzione degli abusi "Sono unico e prezioso", condotto nelle scuole elementari ticinesi, torna a fare parlare di sé. Una petizione online e che finora ha raccolto circa 800 firme chiede di eliminare il tema della fluidità di genere dal progetto. Come vi abbiamo riferito negli scorsi giorni, un riferimento alla questione di genere in "Sono unico e prezioso", seppur marginale, è diventato oggetto di un'interrogazione del granconsigliere Giuseppe Cotti (Il Centro). Durante l'attività svolta in classe, viene fatto ascoltare un audio a più voci, tra cui una afferma, per pochi secondi: "Non mi sento né una bambina né un bambino".

A favore della "neutralità scolastica"

In un comunicato, i promotori della petizione fanno sapere di ritenere "inopportuno affrontare il tema della fluidità di genere in un contesto rivolto a bambini della scuola elementare, senza un’approfondita discussione pubblica e senza garantire il rispetto delle diverse sensibilità presenti nella società". Per questo motivo, i firmatari chiedono "la rimozione della tematica sulla fluidità di genere dal progetto e una maggiore attenzione al principio di neutralità scolastica. È fondamentale che i genitori siano coinvolti nelle scelte educative che riguardano i loro figli e che le scuole rimangano spazi di apprendimento equilibrati, incentrati sul benessere e sullo sviluppo armonioso dei bambini".

La posizione dell'Aspi

In un'intervista rilasciata a Ticinonews, l'Aspi aveva precisato che "l'obiettivo principale e ultimo di 'Sono unico e prezioso' è fare prevenzione al maltrattamento infantile e all'abuso sessuale. I dati statistici internazionali ci mostrano che le persone che vivono delle situazioni distanti da quelle a cui siamo abituati sono molto più a rischio di essere vittime di maltrattamento, abuso sessuale e violenza".