
Con ogni probabilità, domani il Dipartimento della difesa verrà assegnato a Martin Pfister, lo zughese eletto ieri come nuovo consigliere federale. Un risultato di cui gioisce la Svizzera centrale, ma di cui potrebbe beneficiare tutta la regione del Gottardo. Pfister, infatti, è stato anche capo dell’aiuto militare in caso di catastrofe nella regione territoriale 3, che comprende il Ticino. Una sensibilità importante, secondo il consigliere di stato Norman Gobbi, ma non imprescindibile. “Il Ticino è comunque la porta sud della Confederazione e dal punto di vista della presenza delle piazze d’armi, più volte si è parlato di mettere in discussione la chiusura di Airolo, dell’aeroporto di Magadino o della piazza d’armi di Monteceneri e Isone", afferma Gobbi ai microfoni di Ticinonews. "Fortunatamente, però, questo non è mai avvenuto, perché comunque l’equilibrio che abbiamo garantito nel nostro cantone con queste tre presenze ha permesso di sviluppare senza grossi problemi le attività militari in Ticino, garantendo posti di lavoro, investimenti, e anche una presenza di truppa”.
"Ognuno deve contribuire alla sicurezza del Paese"
Al dipartimento lasciato libero da Viola Amherd non mancano le sfide: dal rafforzamento della capacità di difesa al calo degli effettivi nell’esercito e nella protezione civile. Tematiche sentite anche dal canton Ticino. “L'intera Svizzera è confrontata con lo stesso problema, proprio perché la popolazione si riduce, così come la disponibilità di giovani che prestano servizio militare. Tutto ciò in contrasto con l’attuale aumento di una minaccia", prosegue Gobbi. "Ci si aspetta quindi delle prestazioni che pochi possono dare, quindi penso sia davvero necessario un cambio di mentalità: ognuno di noi deve dare il proprio contributo alla sicurezza del Paese".
De Rosa: "Pfister? Una persona competente in più"
Come Gobbi, anche il direttore del Dipartimento della sanità e della socialità, Raffaele De Rosa, conosce da alcuni anni Martin Pfister. Nel suo caso perché entrambi responsabili del dossier sanità, nonché colleghi di partito. “Lo conosco come persona seria, ponderata e pronta all’ascolto. Potremo quindi contare su una persona che conosce bene i problemi della sanità. È importante sapere che ci sarà una persona competente in più".
De Rosa: "Due 'ministri' ticinesi? Il Parlamento non è pronto"
Per concludere, torniamo a quei momenti in cui la partita era ancora aperta, quando anche una candidatura ticinese poteva essere presentata. "Con le dinamiche che si sono venute a creare, Raffaele De Rosa avrebbe avuto delle serie carte da giocare", ha detto ai nostri microfoni il consigliere agli stati Fabio Regazzi. “Credo che l'idea di un secondo consigliere federale ticinese fosse veramente un’ipotesi di lavoro. Non penso che il Parlamento fosse pronto a discutere l'opportunità di avere due "ministri" ticinesi in Governo, visto con che fatica siamo riusciti ad averne uno”, conclude De Rosa.