In primavera abbiamo vissuto una situazione senza precedenti, scandita da nuove misure e allentamenti del Governo, comunicati nelle famose conferenze stampa da Bellinzona e da Berna. Si poteva fare meglio o di più? A inizio estate lo Stato Maggiore Cantonale di Condotta ha promosso un sondaggio online per raccogliere informazioni tra i cittadini ticinesi riguardo la loro percezione della comunicazione delle autorità durante la prima ondata. Sondaggio a cui hanno partecipato 2’856 persone, che hanno espresso giudici e formulato osservazioni sull’operato del Consiglio di Stato e lo Stato Maggiore Cantonale di Condotta. Il risultato è chiarissimo: i giudizi raccolti sulla qualità, l’entità e le modalità della comunicazione sono molto positivi. “La gente si è sentita informata e rassicurata” commenta l’autore dello studio Mauro Stanga dell’Ufficio di statistica ai microfoni di Teleticino. “Si cercava quasi protezione e sostegno da parte delle autorità. Nel complesso le valutazioni sono positive. Ma c’è una maggiore attitudine alla critica tra i più giovani e i più formati (che si manifesta comunque nell’ambito di valutazioni globalmente positive). C’è invece un bisogno di sostegno maggiore delle autorità da parte delle fasce più vulnerabili, come gli anziani e le persone con un livello di istruzione più basso”.
La chiarezza delle informazioni
Per quanto riguarda la chiarezza e la comprensibilità delle informazioni fornite, tre aspetti su cinque (le misure di prevenzione, gli aggiornamenti sull’evoluzione dell’epidemia, come comportarsi in caso di sintomi) sono risultati molto chiari. Raggiunge invece una discreta valutazione media la percezione della chiarezza e della comprensibilità delle informazioni relative alle riaperture delle attività (fasi di allentamento: riapertura scuole, dei bar e dei ristoranti, dell’Amministrazione cantonale, ecc.)”. Anche le informazioni riguardo all’utilizzo della mascherina hanno lasciato qualche incertezza.
Ticinesi più critici verso Berna e il Gran Consiglio
Durante la crisi sanitaria le istituzioni cantonali hanno potuto contare su un elevato grado di fiducia da parte della popolazione. Ma chi ha partecipato allo studio ha manifestato meno fiducia nei confronti delle autorità federali (Ufficio federale della sanità pubblica e Consiglio federale) e del Gran Consiglio. In particolare tra la popolazione ticinese hanno avuto forte risonanza alcune incomprensioni tra le istituzioni federali e quelle cantonali. “Nell’immaginario collettivo si è alimentata ed esacerbata una sorta di contrapposizione (in buona parte preesistente) tra determinate istanze e necessità specifiche del nostro cantone e una pretesa mancanza di attenzione a queste specificità da parte delle autorità federali, ciò che spiega in parte la minor fiducia qui attribuita a queste ultime” si legge nello studio.
Per quanto riguarda il Gran consiglio, nei commenti sono stati espressi con una certa frequenza delle riserve circa le critiche formulate da parte di alcuni deputati su aspetti della gestione della crisi. “Il fatto che ci siano stati dei granconsiglieri che hanno espresso critiche sull’operato del governo è stato percepito negativamente da molte persone che hanno compilato il questionario” spiega ancora Stanga dello studio, che cita per esempio il rinvio delle sedute parlamentari previste a inizio maggio.
Le conferenze stampa, appuntamento quotidiano in tv
Il canale più utilizzato dai ticinesi per tenersi aggiornati sulla situazione è stato la televisione (46,5%), seguita dai canali informativi ufficiali delle autorità cantonali e federali (25,4%), i giornali cartacei e i portali online (16,85). Altri canali, tra cui i social media e la radio, vengono menzionati come fonte principale di informazione da meno del 10% dei partecipanti. Per Stanga la scelta della televisione come canale principale di informazione è un “ritorno al passato”, con le autorità che sono di nuovo entrate nelle case delle persone.
Gobbi: “Nella prima ondata c’era un derby Ticino-Berna”
Dalla prima ondata tante cose sono cambiate anche dal punto di vista della comunicazione. Oggi il Governo riceverebbe gli stessi voti? Teleticino lo ha chiesto al presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi. “Il risultato positivo della prima ondata è da leggere anche nell’ambito di un derby tra Ticino-Berna” spiega il consigliere di Stato. “In questa seconda ondata di derby non ne abbiamo fortunatamente avuti. Siamo riusciti a gestire la situazione con limitazioni che hanno permesso comunque delle aperture e di andare avanti, raggiungendo gli obiettivi prefissati”. Ma ora i rapporti tra Bellinzona e Berna sono migliorati? Per Gobbi sì, ma non sono ancora del tutto allineati.
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