Ticino
Pioneer delocalizza: "La partenza preoccupa"
Pioneer delocalizza: "La partenza preoccupa"
Pioneer delocalizza: "La partenza preoccupa"
Redazione
7 anni fa
Così Giorgio Rossi, sindaco di Manno, sulla partenza di uno dei principali contribuenti. Ma niente aumento del moltiplicatore

Le voci in paese hanno cominciato a circolare già la scorsa estate. Da mesi la possibile partenza della Pioneer di Manno era giunta all’orecchio del Municipio. Tanto da figurare già come ipotetico scenario nero su bianco a preventivo. Filiale del più grande produttore americano di semi ibridi per l’agricoltura, l’azienda, presente a Manno dal 2000, è infatti tra i principali contribuenti pubblici. Si stima che l’importo versato a Comune, Cantone e Confederazione si aggiri attorno agli 8 milioni. Un brutto colpo per le casse comunali, quindi. Anche se, a preoccupare il sindaco Giorgio Rossi, che stamattina ha potuto incontrare i vertici dell’azienda, sono soprattutto i motivi della futura dislocazione a Ginevra. Una meta ritenuta fiscalmente più attrattiva.

"Il Ceo dell'azienda mi ha confermato che il principale motivo del trasferimento è dovuto a motivi fiscali" racconta Giorgio Rossi ai microfoni di TeleTicino. "C'è da augurarsi che quando vengono adottate delle decisioni relative ad una migliore tassazione delle società non vengano sempre fatti referendum. Ci va di mezzo sia il lavoro di diversi dipendenti, sia le casse cantonali e comunali".

Annunciata ieri ufficialmente ai 37 dipendenti, la decisione era già nota alle autorità di tassazione cantonali dallo scorso dicembre. A confermarlo a TeleTicino è il responsabile della comunicazione Jozsef Mate che assicura: sarà fatto tutto il possibile per ricollocare il personale o a Ginevra o in altre sedi europee. Resta il fatto che a Manno andranno persi per l’appunto una quarantina di posti di lavoro qualificati. La maggior parte occupata da personale straniero ma residente. 

La buona notizia è che sono previsti nuovi arrivi già per il 2018. E anche se difficilmente il contributo della Pioneer potrà essere compensato, almeno per il momento non si prevede di ritoccare il moltiplicatore: "Il moltiplicatore lo abbiamo rivisto nel 2015, in quanto già con i periodi di crisi degli ultimi 10 anni avevamo dovuto aumentare il moltiplicatore al 65%. Ora, guardando le cifre di consuntivo e facendo dei preventivi cauti, posso dire che siamo ancora tranquilli". 

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