
Più incentivi per disoccupati over 50 e madri che vogliono ritornare nel mondo del lavoro: è quanto propone la mozione presentata da Avanti con Ticino&Lavoro al Consiglio di Stato.
I fattori della vulnerabilità di over 50 e madri rientranti
Secondo i firmatari Albertini, Roncelli e Mirante è necessario agire per tutelare maggiormente "due categorie particolarmente vulnerabili". L'efficacia delle misure attualmente in vigore, secondo gli stessi firmatari, va potenziata. La vulnerabilità delle categorie, si legge nel comunicato, è dovuta a diversi fattori, identificati citando studi accademici: per i disoccupati over 50 contano in particolare discriminazione basata sull'età, obsolescenza delle competenze, costi salariali percepiti, sovraqualificazione e problemi di salute. Per quanto concerne le madri che vogliono ritornare ad avere un impiego sono particolarmente d'impatto gap occupazionale (la perdita di competenze aggiornate dovuta ad una pausa dal lavoro prolungata), barriere organizzative, stereotipi di genere, costo dei servizi di cura e segregazione occupazionale (la relegazione delle madri a posizioni part-time o con meno possibilità di avanzamento).
Le misure proposte
Sebbene, come spiega il comunicato, esistano già delle misure atte a contrastare questi fenomeni, queste non riescono ad essere abbastanza incisive. Per questo motivo si rendono necessarie delle misure ulteriori, secondo i firmatari della mozione: un bonus fiscale di 5'000 franchi alle aziende che decidano di assumere un nuovo collaboratore o collaboratrice, over 50 o madre rientrante nel mondo del lavoro, per almeno 3 anni; degli incentivi all'aggiornamento professionale, come un bonus di 3'000.- e un sistema di tutoraggio aziendale; dei programmi di formazione dedicati allo sviluppo delle soft skills. Per quanto riguarda il finanziamento delle misure, i firmatari propongono di fare affidamento all'ottimizzazione delle risorse già dedicate alle politiche attive del lavoro come anche sulla collaborazione con enti privati e camere di commercio.