Ticino
"Più trasparenza nei controlli della velocità in Ticino: Sì alla prevenzione, No a far cassetta"
©Chiara Zocchetti
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Redazione
4 ore fa
Quattro deputati democentristi hanno evidenziato un aumento degli incassi derivanti dai radar e hanno sollevato preoccupazioni sulla collocazione e l'utilizzo dei dispositivi, sospettando che possano essere posizionati anche in tratti non pericolosi ma più redditizi in termini di multe.

Negli ultimi anni, l’uso dei radar stradali in Ticino ha sollevato un acceso dibattito tra cittadini, automobilisti e autorità. Se da un lato i controlli della velocità sono essenziali per garantire la sicurezza stradale e ridurre il numero di incidenti, dall’altro - si legge in una mozione inoltrata al Consiglio di Stato - emerge la crescente percezione che il loro utilizzo "non sia sempre orientato alla prevenzione, bensì alla generazione di entrate finanziarie per il Cantone e i Comuni". Nella mozione, firmata dai deputati democentristi in Gran Consiglio Alain Bühler (primo firmatario), Tiziano Galeazzi, Andrea Giudici, Aline Prada, viene sottolineato come i dati raccolti negli ultimi anni "confermano questa tendenza: nel 2022, gli incassi derivanti dai radar hanno raggiunto i 13,37 milioni di franchi che crescono a 16,1 milioni a preventivo 2025".

Riflessione su collocazione e modalità

Parallelamente, i firmatari spiegano che l’incremento del numero di controlli radar ha portato a una riflessione sulla loro collocazione e modalità d’uso. Sebbene la Polizia cantonale e le Polizie comunali abbiano indicato che i radar vengono posizionati in base a criteri di sicurezza e a segnalazioni da parte della popolazione, "diversi casi mostrano che essi vengono installati anche in tratti di strada privi di un reale pericolo, ma potenzialmente più redditizi in termini di multe. Questo aspetto rafforza il sospetto che il loro impiego vada oltre la sola tutela della sicurezza stradale". Il Consiglio di Stato ha risposto a diverse interpellanze "confermando che non vi sono obiettivi di incasso assegnati alla Polizia cantonale, ma non ha fornito risposte esaurienti rispetto alla trasparenza nella gestione degli incassi e alla loro destinazione". Inoltre, prosegue il testo, l’assenza di un obbligo di segnalazione preventiva dei radar fissi e mobili "contribuisce a rafforzare l’idea che la funzione repressiva sia prioritaria rispetto alla funzione preventiva". A detta dei quattro deputati, l’uso dei radar stradali "deve essere chiaramente finalizzato alla sicurezza dei cittadini e non a un incremento delle entrate per le casse cantonali e comunali".

La mozione

Con questa mozione i quattro granconsiglieri chiedono al Consiglio di Stato di introdurre misure che garantiscano maggiore trasparenza, prevenzione effettiva e un utilizzo più mirato ed equo dei controlli di velocità, affinché la fiducia dei cittadini verso le istituzioni venga preservata. Pertanto, "al fine di ripristinare la fiducia dei cittadini nell’effettivo obiettivo dei controlli di velocità e garantire che essi siano realmente finalizzati alla prevenzione e alla sicurezza stradale, si incarica il Consiglio di Stato di":

1. Vincolare e garantire che almeno l'80% dei controlli avvenga in tratti stradali ritenuti critici per la sicurezza (aree scolastiche, cantieri stradali, tratti in cui si riscontrano statisticamente numerosi incidenti). Il Consiglio di Stato, oltre ad approntare direttive chiare in merito, deve fornire annualmente una lista aggiornata dei controlli radar effettuati sul territorio ticinese dalla Polizia Cantonale e dalle Polizie Comunali, giustificandone l’installazione, al fine di garantire trasparenza e una corretta informazione ai cittadini.

2. Predisporre uno rapporto annuale che valuti l’impatto reale dei controlli radar effettuati sulla riduzione degli incidenti e su un fattivo aumento della sicurezza stradale, confrontando i dati pre e post installazione, per garantire che i dispositivi siano realmente utili alla sicurezza stradale.