Ticino
“L’autorità non può prendere decisioni illegali”
Norman Gobbi. Foto CdT/Gabriele Putzu
Norman Gobbi. Foto CdT/Gabriele Putzu
Redazione
4 anni fa
Nell’occhio del ciclone per l’agire dell’Ufficio della migrazione, Norman Gobbi respinge le accuse: “Una gran discussione per pochi casi”

“Se guardo indietro, cinque anni fa abbiamo avuto la stessa tempesta in un bicchier d’acqua. Ogni cinque anni ritorna questo tran tran, ma va bene così. Fa parte anche del gioco politico mettere in discussione una linea di rigore che si fonda comunque sulla legalità. Quanto è stato affermato, che le decisioni sono state illegali, è completamente sbagliato. Perché di decisioni illegali l’autorità non può prenderne”, così Norman Gobbi risponde alle critiche che gli stanno giungendo da più fronti per la vicenda dei controlli di polizia particolarmente invasivi nei confronti di stranieri che chiedono il rinnovo di un permesso o la concessione di uno nuovo, messe in luce giovedì scorso dalla trasmissione Falò. “Nell’ambito della ponderazione degli elementi può essere più o meno rigorosa, la scelta da parte del Dipartimento è quella di essere rigorosi sull’ambito della pubblica, proprio perché in passato lo stesso dipartimento è stato attaccato proprio perché non c’erano abbastanza controlli”, ha spiegato durante Ticinonews su Teleticino.

“La presenza sul territorio attiva dei diritti”

Tra le questioni sollevate dalla trasmissione vi era quella dei moltissimi controlli fatti per stabilire quale sia il reale centro degli interessi di una persona. “Quando a fronte di un verbale, il richiedente il rinnovo di un permesso o la concessione di un permesso dice di essere qui solo saltuariamente, perché dall’altra parte del confine ha proprietà, quindi una casa, ha la famiglia, quindi si reca regolarmente dalla mamma, dalla moglie o dalla compagna, evidentemente bisogna fare le verifiche, proprio perché la presenza sul territorio attiva comunque dei diritti”. In più, ribatte Gobbi, sarebbe stata proprio l’autorità giudiziaria a imporre questo metodo: “Questo ci è stato richiesto anche da parte del Tribunale amministrativo, che in passato quando i controlli sono stati fatti troppo poco o durante un periodo troppo corto sono stati cassati. Quindi l’autorità deve verificare a fronte di una situazione che talvolta può urtare, ma che talvolta tutela il territorio del nostro Cantone”.

Alta vigilanza

Il Partito socialista ha anche chiesto di attivare l’Alta vigilanza sul Consiglio di Stato proprio in merito a questa vicenda. “È una competenza del Gran Consiglio, quindi compete all’Ufficio presidenziale determinarsi su questa richiesta del Partito socialista”, commenta Gobbi. Che sottolinea anche come, secondo lui, si stia facendo tanto rumore per nulla:”Le decisioni negative in materia di stranieri sono meno dell’1% di tutte le decisioni emanate nel 2019, erano lo 0,81%. Di queste un quarto riguardano la dimora fittizia e, poi alla fine, nell’ambito delle decisioni del Tribunale amministrativo nel 2019 erano 55 quelle in cui sono state cassate le decisioni dell’Ufficio della migrazione, questo dimostra come si stia facendo una gran discussione ma la sostanza è ben poca”.

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