
Si è tenuto ieri sera a Ponte Tresa il primo di una serie di incontri informativi indetti dalla Posta per spiegare alla popolazione la riorganizzazione in atto, che porterà a una drastica riduzione del numero di uffici postali.
Come tutti si aspettavano, la notizia data alla popolazione dal responsabile della zona di vendita Ticino e Moesano Alex Malinverno è che anche l'ufficio postale di Ponte Tresa chiuderà definitivamente i battenti. E questo già prima dell'inizio dell'estate.
Una conferma che ha suscitato unicamente reazioni negative tra i presenti, alcuni dei quali hanno inveito contro i vertici della Posta. Altri hanno ribadito l'importanza dell'ufficio postale per la loro attività commerciale e altri ancora se ne sono andati sbattendo la porta.
Ma, con grande calma, Malinverno, lo specialista sviluppo rete in Ticino Michele Fiscalini e il responsabile recapito lettere di Lugano Flavio Tamò hanno risposto a tutte le critiche, sottolineando che a loro dire il servizio non peggiorerà, anzi.
Innanzitutto i rappresentanti della Posta hanno mostrato le cifre. È vero che la percezione della gente è che l'ufficio sia sempre pieno, anche grazie al forte afflusso di clientela dalla vicina Italia, ma in realtà secondo la Posta negli ultimi cinque anni gli invii di lettere dalla località di confine sono diminuiti del 23% e i versamenti del 21%. Percentuali inferiori a quelle nazionali (-40% per le lettere e -37% per i versamenti), ma comunque sufficienti a giustificare la chiusura dell'ufficio postale. Inoltre su 171 caselle postali disponibili a Ponte Tresa, solo 53 sono occupate e solo una minoranza di queste rispetta i requisiti minimi, ovvero almeno cinque invii al giorno, stando ai dati forniti dalla Posta.
"La Posta vuole investire sul servizio e non sul cemento" ha dichiarato Malinverni, elencando tutti le nuove offerte di cui potrà beneficiare la popolazione di Ponte Tresa. Come per esempio il servizio a domicilio, che consente alle persone con problemi di mobilità di usufruire di tutti i servizi postali direttamente a casa propria. O come la nuova agenzia postale che verrà creata presso l'ufficio cambio nello stabile del Municipio, che avrà orari di apertura più lunghi rispetto a quelli dell'attuale ufficio postale. Peccato che non abbia caselle postali e che non sia possibile effettuare pagamenti in contanti, ma questi sono dettagli.
Inoltre, ha aggiunto Malinverno, "entro l'autunno sarà pronto il nuovo ufficio postale sulla strada cantonale a Caslano, comodamente raggiungibile anche da Ponte Tresa."
Qualcuno ha fatto notare ai vertici della Posta che il nuovo ufficio postale porta nuovo cemento in un territorio che ospita già due uffici postali, i quali verranno chiusi e rischiano fortemente di restare vuoti.
Ma Malinverno ha riportato il discorso sui servizi. "La Posta sta ampliando la propria rete. Il mondo cambia e anche la Posta cambia, offrendo sempre più offerte digitali. Ci vediamo come un partner che facilita la vita quotidiana delle persone" ha dichiarato Malinverno, sostenendo che "la cartina di Syndicom è falsa" ma senza fornire l'esatto numero delle chiusure previste.
A questo punto qualche risata in sala la si è sentita. Ma qualsiasi tipo di reazione della popolazione era ormai inutile: "Non siamo noi che facciamo cambiare le abitudini ai nostri clienti" ha dichiarato Malinverno. "Oggi assistiamo a un cambiamento irreversibile e la Posta deve trasformarsi, altrimenti muore."
Per molti, a Ponte Tresa è già morta.
AS
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