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Potenziamento Autostrade, Albert Rösti: "Un ‘sì’ va anche a favore del Ticino"
Redazione
2 mesi fa
Il Consigliere Federale Albert Rösti scende in campo anche in Ticino per un sì al potenziamento delle strade nazionali. “Un no intralcerà anche importanti progetti in Ticino”, ha spiegato ai nostri microfoni, aggiungendo che con il sì non aumenterà la pressione sulla galleria del San Gottardo.

Il Consigliere federale Albert Rösti è sceso in campo anche in Ticino per un sì al potenziamento delle strade nazionali, illustrando ieri sera le sue ragioni ad un evento organizzato dalla Camera di Commercio. L’abbiamo allora raggiunto e gli abbiamo chiesto in primis perché un Ticinese dovrebbe votare sì a questi progetti di miglioramento che, ricordiamo, riguardano in primis la Svizzera tedesca.

L’intervista

Rösti ci ha dapprima spiegato che “L'obiettivo generale è garantire la funzionalità delle nostre autostrade, del sistema autostradale svizzero. Per questo motivo, ogni quattro anni il Consiglio federale e il Parlamento decidono nuovi progetti per migliorare questo sistema. Al momento votiamo su sei progetti, uno nella Svizzera occidentale e cinque nella Svizzera tedesca, ma nei prossimi quattro anni è previsto anche un importante progetto in Ticino. E se diciamo no adesso, sarà molto difficile portare avanti altri progetti”.

Si riferisce al collegamento tra Bellinzona e Locarno?
“Sì , esatto” 

Quindi sarà infine possibile avere nel prossimo futuro questo potenziamento tanto atteso?
“Ci sono diversi progetti in Ticino che devono ancora essere elaborati e che richiedono un ampliamento. Questi sono ancora in fase di pianificazione e saranno decisi nella prossima fase di ampliamento. Per questo è ancora più importante votare Sì ora il 24 novembre, perché si tratta in definitiva di un Sì alla salvaguardia delle nostre autostrade”. 

Cosa direbbe a chi teme che con un’autostrada più efficiente nella Svizzera tedesca aumenterà ancor di più la pressione delle auto sul San Gottardo?
"Non si tratta di ampliare la capacità complessiva, ma solo di intervenire nei punti in cui ci sono colli di bottiglia. Il traffico esistente non dovrebbe passare attraverso i paesi, ma tornare sulle autostrade. In sostanza, quindi, non dovrebbero arrivare più auto al Gottardo. Qui si tratta del funzionamento dell'intero sistema e anche i ticinesi, aziende o privati, che viaggiano attraverso la Svizzera non vogliono rimanere bloccati nel traffico, che sia per motivi di lavoro o di vacanza. Si tratta in sostanza solo di alleggerire la situazione di congestione nei punti critici, senza ampliare la capacità in generale."

Ci saranno progetti in questo senso anche relativi alla situazione al Gottardo?
"Sì, certo, è naturalmente molto importante che il secondo tunnel del Gottardo, già approvato dal popolo, garantisca la sicurezza e che il tunnel non debba mai essere chiuso, anche quando necessita di manutenzione. Per il futuro abbiamo progetti che mirano a ridurre la situazione di congestione; ma non è semplice: per quanto riguarda la chiusura di corsie o uscite preferenziali stiamo facendo valutazioni costanti insieme alle rispettive polizie cantonali."

Cosa dite agli oppositori che sostengono che invece delle strade bisognerebbe potenziare la ferrovia?
“Un franco che confluisce nelle strade non è un franco che manca al trasporto pubblico, perché in Svizzera abbiamo un sistema di finanziamento in cui l'automobilista stesso paga per le strade, ad esempio attraverso l'imposta sugli oli minerali. C’è quindi un fondo speciale destinato alle strade e lo stesso vale per il trasporto pubblico, dove peraltro investiamo ancora di più, ad esempio sulle tratte di accesso al Gottardo. Va detto che per i trasporti pubblici abbiamo realizzato un pacchetto che più grande di quello per le autostrade, ma in questo caso non è stato indetto alcun referendum. 

Qual è il pericolo principale, qualora passasse il no?
"Bisognerà esaminare attentamente la questione. Ma un no renderà naturalmente più difficili i progetti futuri, come quelli che sono possibili e finanziabili in Ticino. Nonostante i soldi ci siano, saranno più difficili da realizzare. La domanda da farsi sarà poi: è stato un no solo contro questi progetti specifici nella Svizzera tedesca o è stato un no contro le autostrade in generale? E dopo un no a questa proposta sarà molto difficile proporre il prossimo potenziamento delle autostrade nel 2027. Ecco perché è importante dire Sì al potenziamento delle strade nazionali, che pur essendo il 3% delle tratte stradali sono quelle che assorbono il 40% del traffico individuale e il 70% del traffico merci in Svizzera. Se si è favorevoli a questo principio, bisogna dire Sì anche ai sei progetti in voto il 24 novembre."