
Il comitato "stop ai tagli" ha organizzato un presidio fuori da Palazzo delle Orsoline a Bellinzona per protestare contro il taglio di 10 milioni ai sussidi di cassa malati. Proprio durante la sessione di Gran Consiglio, che parte oggi, i deputati dovranno esprimersi sull'iniziativa parlamentare del Centro, che chiede di stralciare questo taglio, deciso a dicembre assieme al Preventivo 2025. Una proposta, quella del Centro, avanzata dopo che la BNS aveva annunciato utili milionari (al Ticino spetteranno circa 80 milioni).
"Il Parlamento riveda il taglio"
Secondo il comitato confermare il taglio sarebbe "uno schiaffo" alle famiglie ticinesi che fanno fatica a pagare i premi di cassa malati. "Questo taglio non è una decisione contabile, ma una decisione politica", afferma la co-presidente del partito socialista Laura Riget. "Duemila persone non non riceveranno più il sussidio, circa 30mila lo avranno ridotto. Invitiamo il Parlamento a rivedere il previsto taglio da 10.5 milioni”.
A favore della coesione sociale
Giangiorgio Gargantini, segretario regionale di Unia, parla invece di "decisione vergognosa" in riferimento all'aumento della franchigia minima, deciso dalle Camere federali. "Mai che si parli di responsabilità delle casse malati e della politica. Una mossa approvata verosimilmente dagli stessi partiti che oggi non vorranno fare dietrofront". Per Xavier Daniel, segretario cantonale Ocst, oggi il Parlamento ha la possibilità di fare un passo verso la popolazione e quindi in favore della coesione sociale: "Non abbiamo paura del voto, ma agire già oggi per la popolazione è meglio".