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Poche decine di persone, convocate dall'autogestione di Lugano, si sono riunite oggi sul mezzogiorno a Cadro per manifestare il proprio dissenso contro il trasferimento dei migranti del Centro L'Ulivo in altri centri della Croce Rossa del Cantone. Un trasferimento dovuto all'arrivo di 93 minorenni non accompagnati, che fino ad ottobre erano ospitati nello stabile fatiscente di Paradiso (sempre della Croce Rossa), per poi essere ospitati temporaneamente all'Hotel Dischma di Paradiso.
Cosa viene contestato
I manifestanti contestano in particolare le modalità con le quali è stato annunciato il trasferimento degli ospiti del Centro L'Ulivo. A loro dire gli attuali ospiti non sono stati consultati in merito al loro trasferimento e la Croce rossa non avrebbe permesso di porre delle domande a riguardo. "Siamo qui per chiedere un confronto", spiega a Ticinonews Immacolata Iglio Rezzonico, avvocata attiva nella difesa dei diritti dei migranti. "Ci piacerebbe che Debora Banchini Fersini, direttrice della Croce Rossa Sottoceneri, comunicasse alle persone che risiedono nel Centro in base a quali criteri potrebbe avvenire questo trasferimento e quale sarebbe la nuova sistemazione". Una situazione che, afferma Duvan Lopez, un ospite del Centro di Cadro, "genera stress e paura".
La Lega attacca
Una manifestazione che non è piaciuta alla Lega dei Ticinesi, che in una nota afferma come "qualcuno dovrebbe ricordare a queste persone che il Ticino non è un albergo a cinque stelle e che non spetta alle autorità esaudire ogni loro richiesta o capriccio". E, continua, "se non sono soddisfatti o non apprezzato il sistema di accoglienza, la soluzione sta nel tornare a casa". Per questo il Movimento di via Monte Boglia "sollecita il Governo a mettere da parte il buonismo, a far rispettare la volontà dei cittadini e a dare priorità agli interessi dei ticinesi".