Conti cittadini
Preventivo di Lugano, l'Udc dopo la bocciatura del Plr: "Ci mancava l'ipocrisia liberale"
©Gabriele Putzu
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Redazione
3 ore fa
La sezione luganese dell'Udc, il cui municipale è a capo del Dicastero finanze, prende posizione dopo la bocciatura da parte di Plr e Pvl del Preventivo 2025 della Città: "Dopo aver deciso di non assumersi l'onere di guidare le finanze, ora pretendono miracoli con richieste irrealistiche".

"Il preventivo per l’anno 2025 dimostra l’assenza di volontà di affrontare una revisione generale della spesa come pure di attuare delle scelte politiche che definiscano la Lugano di domani". È con queste parole che oggi il Partito liberale radicale cittadino, insieme ai Verdi liberali, ha bocciato il preventivo 2025 della Città di Lugano. E adesso è arrivata anche la presa di posizione dell'Udc, intitolata "ci mancava l'ipocrisia liberale", con cui i democentristi - che hanno il proprio municipale Marco Chiesa a capo del Dicastero consulenza e gestione, di cui fanno parte le finanze - attaccano i liberali radicali. "L'Udc Lugano non può esimersi dall'evidenziare l'ipocrisia politica del Plr, partito di maggioranza relativa in Consiglio comunale. Dopo aver deciso, lo scorso aprile, di non assumersi l’onere del Dicastero Finanze – forse per paura o perché troppo scomodo – ora pretende miracoli con richieste irrealistiche di pareggio di bilancio immediato", si legge nella nota.

"Un Plr che ha perso il controllo della trama"

Per i democentristi quanto fatto dai liberali radicali è "una manovra che sa tanto di pièce teatrale, con la regia di un Plr che ha perso completamente il controllo della trama. Invece di fornire soluzioni concrete, continua a puntare il dito contro un disavanzo che non si può risolvere con uno schiocco di dita. Anche il Decreto Morisoli ha lasciato un margine su più anni al Cantone per rientrare nei ranghi". Che credibilità ha oggi, si chiede l'Udc, "chi pretende risultati in tempi record, senza un piano sostenibile?"

"Ignorano il vero problema"

Sul fronte del moltiplicatore per le persone giuridiche, viene ancora spiegato, "va detto chiaramente che questo aumento non è una misura di rientro, bensì un atto dovuto per compensare i mancati introiti derivanti dalla riforma fiscale cantonale. Di fatto, le aziende non pagheranno di più rispetto al passato, bensì il 25% in meno. Ma il PLR, nel suo goffo tentativo di cavalcare il malcontento, preferisce confondere i cittadini anziché spiegare la realtà dei fatti". Ma per l'Udc il problema del Plr è un altro: ignorare il debito verso terzi. "Mentre si agitano per il disavanzo corrente, i liberali radicali ignorano il vero pachiderma che sta seduto al centro della stanza: il debito della città verso terzi, ormai prossimo al record storico di 1,5 miliardi di franchi. Un elefante ingombrante che continuerà a schiacciare le finanze cittadine, a meno che non si abbia il coraggio di affrontare la questione con onestà". Qui viene infine puntato il dito contro Roberto Badaracco e Karin Valenzano Rossi. "È curioso notare come i liberali, pur avendo due Municipali su sette che guidano dicasteri tra i più onerosi della città, sembrino incapaci di coordinarsi al proprio interno. Non si parlano? O forse preferiscono scaricare le responsabilità sugli altri, piuttosto che affrontare le proprie mancanze?".

"Lugano merita soluzioni"

La chiusura della nota è un'altra bordata al Plr, sempre in tema Preventivo 2025. "L'Udc di Lugano è pronta a fare la sua parte, presentando le sue ricette per riportare in equilibrio non solo la gestione corrente ma anche i debiti che pesano sui luganesi". L'esempio citato è quello "del taglio di investimenti non vitali per la Città, come ad esempio lo stabile ex-Rsi di Besso che oggi  rappresenta un lusso fuori portata per una città che naviga in acque finanziarie agitate". Insomma, per i democentristi "è ora di fare  politica con serietà e coerenza, non con slogan vuoti e manovre di facciata. Lugano merita soluzioni, non specchietti per le allodole".