
“Il Municipio di Bellinzona e il Legislativo cittadino si assumono una grossa responsabilità politica ed economica nello smantellamento di un tassello, peraltro anche umanamente molto delicato, del servizio pubblico”. Così la sezione bellinzonese del Partito comunista ha commentato la decisione del Consiglio comunale della capitale di approvare il nuovo regolamento dei cimiteri che esclude la gestione pubblica del crematorio comunale, “aprendo dunque le porte alla sua privatizzazione”.
"Un problema di trasparenza"
Una decisione, si legge ancora, “peraltro anticipata con un discutibile mandato di prestazione concesso a una neo-costituita azienda, che era emerso pubblicamente solo a seguito di due interrogazioni di Massimiliano Ay e Alessandro Lucchini, ponendo quindi al centro anche un problema di trasparenza”.
"Bellinzona rappresentava un'eccezione"
In Svizzera, viene ricordato, la maggior parte dei 31 crematori sono pubblici. Solo in Ticino essi sono quasi del tutto in mano a privati. Bellinzona “rappresentava quindi un’eccezione che permetteva anche di garantire tariffe più accessibili alla cittadinanza colpita da un lutto”.