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Processioni storiche di Mendrisio, tra tradizione e innovazione
© CdT/Gabriele Putzu - Ticinonews
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Redazione
9 giorni fa
Processioni storiche di Mendrisio: dopo l'anno di stop causa maltempo l'edizione 2025 vedrà alcune novità, ma soprattutto tanta tradizione. A partire dal mantenimento della sfilata dei "mori" dipinti. Pronto un piano B in caso di tempo avverso.

“Noi continuiamo con la tradizione, dato che la popolazione è la vera dentatrice delle tradizioni ed è lei che ha lanciato un chiaro messaggio”. Superato il punto dedicato ai Mori e la loro faccia dipinta che tanto aveva fatto discutere (e che probabilmente non smetterà mai di farlo) il presidente della Fondazione Processioni Storiche Gabriele Ponti preferisce guardare al presente dell’edizione 2025 delle processioni, in programma il 17 e il 18 aprile tra tradizione e qualche novità: logistica – ad esempio con un nuovo gazebo ubicato sul prato di San Giovanni e che tradizionalmente ospita l’esposizione degli abiti della processione del giovedì santo – ma anche tecnologica.

Una macchina complessa

“Siamo molto entusiasti nel dire che le iscrizioni online quest’anno hanno fatto il pienone, al punto che quasi tutta la processione si è iscritta in questo modo”, prosegue Ponti. “Questo dimostra che la scelta fatta tre anni fa si è rivelata vincente, ovvero l’andare incontro ai nostri figuranti anziché richiamarli durante una sola giornata di iscrizioni”. Parlando di figuranti, saranno 270 (tra cui 42 a cavallo) che parteciperanno alla processione del Giovedì Santo. Ottocento, invece, le persone che animeranno la manifestazione durante il Venerdì Santo. Insomma, per un evento del genere occorre una macchina organizzativa di un certo peso, composta dalla stessa fondazione in collaborazione con la Città di Mendrisio e L’OTR Mendrisiotto e Basso Ceresio. Il budget complessivo supera i 300mila franchi. “Ci sono due tipi di organizzazione”, ci spiega Nadia Fontana-Lupi, membro della fondazione e direttrice dell’OTR. “C’è quella della Fondazione – che tutto l’anno lavora per il progetto, occupandosi di tutti gli aspetti non percepibili durante le sfilate – e quella delle tre Commissioni, che lavorano più sul concreto, come il numero di figuranti e l’ordine di partenza. Sono quindi due tipi di organizzazioni molto differenti, ma comunque integrate. Una non può stare in piedi senza l’altra, inoltre non esisterebbero nemmeno le Processioni”.

Preparativi quasi ultimati

I preparativi proseguono. L’affissione dei ‘’trasparenti’’ è infatti già terminata. Non resta quindi che attendere le due processioni, con la speranza che il tempo faccia la sua parte (il 2024, lo ricordiamo, non era stato clemente in questo senso). “Per quanto riguarda il Giovedì Santo, sono ormai anni che abbiamo instaurato l’esposizione nel gazebo in caso di brutto tempo. Per il Venerdì Santo, invece, sono già cinque anni che abbiamo un piano B, messo in atto lo scorso anno: una mini processione all’interno della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano”, ha concluso Ponti.