
Nel 2016 su 3'225 persone che hanno concluso un Programma d'occupazione temporanea (POT) in 1'332 hanno nei due mesi successivi trovato un impiego altrove.
Una percentuale del 41% che spinge il Consiglio di Stato a parlare di "tassi di collocamento positivi", considerando "che un POT dura 3 o 4 mesi al massimo" e "che i partecipanti sono solitamente persone disoccupate da lungo tempo e con qualifiche medio-basse".
È quanto si legge nella risposta, fornita oggi, a un'interrogazione presentata nell'aprile scorso dai deputati Tiziano Galeazzi (UDC), Gabriele Pinoja (UDC), Lara Filippini (UDC), Boris Bignasca (Lega) e Lelia Guscio (Lega), i quali esprimevano perplessità sulla reale efficacia dei POT e chiedevano lumi sui "cospicui contributi pubblici" erogati a favore di questi programmi.
Il Consiglio di Stato, come detto, ritiene che il bilancio sia soddisfacente, anche vista la costante crescita della percentuale di collocati. In merito all'aspetto finanziario, sostiene quindi che le singole cifre non siano di interesse pubblico generale e, "considerato che alcuni enti divulgano regolarmente tali informazioni", rimanda alla documentazione pubblicamente disponibile. Il Governo si limita a fornire l'importo complessivo dei sussidi versati dall'Assicurazione disoccupazione (AD) alle associazioni senza scopo di lucro che organizzano programmi occupazionali (Associazione Caritas Ticino, Associazione dei Comuni del Generoso, Giocasolida, Fondazione Curzútt - San Barnárd, Gastroticino, Associazione Gruppo di solidarietà, SOS Ticino, SOTELL, Fondazione Prospettive e Associazione Tavolino Magico). Nel 2016 tale importo è stato complessivamente di 10'657'314 franchi.
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