
Il messaggio sulla prostituzione è in dirittura d’arrivo. Restano però alcuni nodi da sciogliere prima che il Governo licenzi il nuovo progetto di legge destinato a regolare il mercato del sesso a pagamento. Nodi importanti che hanno arenato il dossier e non hanno trovato la condivisione degli addetti ai lavori. Uno di questi, forse il più spinoso, è l’eventualità di inserire nella legge l’obbligo di effettuare dei test del sangue alle ragazze autorizzate a prostituirsi, controlli periodici per escludere la presenza di malattie trasmissibili. Un aspetto di grande importanza giuridica e sanitaria, con il quale in passato si sono già confrontati altri Cantoni, senza però varare la misura, e stati europei, varandola senza successo. Ad esempio in una regione della Germania sono stati introdotti per poi essere aboliti. Presenta infatti problemi tecnici, legati in particolare ai costi dell’operazione e all’estrema mobilità delle prostitute, che raramente si fermano in un cantone per più di due o tre mesi. Vi sono problemi di responsabilità legale, che spieghiamo con un esempio: se una ragazza dovesse contrarre un virus e trasmetterlo ai clienti, la responsabilità dell’accaduto potrebbe essere attribuita anche al Governo, essendo sancita nella legge l’obbligatorietà del test. Un problema giuridico non di poco conto che non può essere risolto semplicemente specificando nella legge che il Cantone non si assume alcuna responsabilità. Vi sono poi diversi aspetti critici di carattere sociale e sanitario. Come noto l’HIV e gli altri virus sessualmente trasmissibili hanno tempi biologici di replica nel sangue che nessun test è in grado di osservare. I controlli del sangue non sono una garanzia. All’interno del gruppo di consultazione è stato rilevato che sarebbe deleterio se passasse il messaggio che in Ticino le ragazze sono testate e quindi in qualche modo più sicure che altrove. Avrebbe l’effetto controproducente di infondere una falsa sicurezza e di promuovere il sesso senza preservativo. Il che, nell’ambito dell’esercizio della prostituzione, rischia di essere catastrofico. Matteo Bernasconi
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