
Ancora chiusure di postriboli, intimate o spontanee (leggi qui per saperne di più). Il tutto nell'attesa della nuova legge sulla prostituzione. Una legge che è in dirittura d'arrivo. La revisione della legge cantonale sulla prostituzione entrata in vigore in Ticino nel 2001 dovrebbe infatti andare in consultazione entro la fine dell’anno. Il direttore del Dipartimento Istituzioni Norman Gobbi ci svela intanto quelli che saranno i capisaldi della nuova legge…
Per mettere ordine nel caos attuale la creazione di zone a luci rosse potrebbe essere una soluzione?“Si. Ovviamente però l’attività a luci rosse in locali è poco compatibile con le zone residenziali. Ma non solo. Bisogna evitare anche di localizzarle vicino a scuole o luoghi di culto, per ovvi motivi. Nella nuova legge si propone pertanto l’esclusione dalle zone residenziali, mentre si prevede l’esercizio della prostituzione in un contesto misto commerciale-industriale”. Creare delle zona a luci rosse e limitare il numero dei postriboli potrebbe portare alla creazione di nuove strutture: dei “templi del sesso” costruiti con investimenti milionari. In questo caso non torna il rischio di un’infiltrazione della malavita organizzata?“È innegabile che tutta l’operazione “Domino” è partita a seguito dell’accoltellamento di Bissone e che i segnali in questo senso ci sono. Ho già espresso la mia preoccupazione. La prostituzione è praticata ed è protetta dalla libertà economica, tuttavia bisogna evitare che dietro a questa realtà vi sia gente che mette a repentaglio la sicurezza delle ragazze e anche del nostro paese. Si tratta di fissare delle regole chiare per permettere l’esercizio libero di questa professione”.Con le chiusure degli ultimi mesi c’è il pericolo della prostituzione da strada?“Attualmente non abbiamo segnali in questo senso. In passato si è verificato questo fenomeno, ma è stato subito soppresso. Non dimentichiamo che l’adescamento – come definito nella legge – è perseguibile, se non autorizzato”.E con gli appartamenti? Dovranno essere nelle zone preposte? “In questo caso si entra dell’ambito nella libera attività che pure necessita di un’autorizzazione. Che è più difficile da controllare rispetto ai locali pubblici. Il principio che si intende promuovere è quella di incentivare lo spostamento delle prostitute in strutture securizzate (in sostanza nei postriboli legali, ndr). Questo anche a garanzia delle ragazze stesse. Se un cliente si comporta in modo violento in un appartamento la ragazza, da sola, difficilmente sarebbe al sicuro”.Nella nuova legge, secondo nostre informazioni, si andrà verso dei controlli su più livelli: nella registrazione, a livello sanitario e fiscale…“Si, sarà così. Bisogna però fare in modo che ci sia un giusto equilibrio nei controlli. Non bisognerà esagerare e invece puntare alla riduzione del danno. Perché lo Stato non deve incentivare la prostituzione. Il tema dell’imposizione delle ragazze non ha invece ancora una soluzione perfetta”. Attualmente, uno dei problemi, è quello sanitario….“Con la legge attuale non è possibile obbligare le ragazze ad eseguire del controlli medici. Dunque, con la nuova legge, bisognerà cambiare: passare dal semplice annuncio in polizia all’autorizzazione vera e propria. Che comporterà anche da un controllo medico iniziale, così da limitare per quanto possibile la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili. C’è poi l’idea di farle dei controlli periodici, che si scontra però con alcune sensibilità, soprattutto tra le ragazze. Comunque non vedo perché se ad un autista vengono richiesti dei controlli periodici, questo non debba avvenire anche per le ragazze che sono esposte a pericoli di malattie”.Ma ci sono medici
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata