Ticino
"Quali controlli contro gli abusi negli aiuti sociali?"
"Quali controlli contro gli abusi negli aiuti sociali?"
"Quali controlli contro gli abusi negli aiuti sociali?"
Redazione
9 anni fa
Rückert, Frapolli e Käppeli hanno l'impressione che il servizio di recupero dei sussidi sia poco efficiente

La spesa per gli aiuti sociali continua ad aumentare. Ma quali controlli vengono effettuati per evitare che vi siano abusi?

È quanto chiedono al Consiglio di Stato i deputati Amanda Rückert (Lega), Gianmaria Frapolli (Lega) e Fabio Käppeli (PLR), in un'interrogazione inoltrata oggi.

"Le prestazioni sociali hanno lo scopo di sostenere puntualmente le persone che si vengono a trovare in situazione di particolare disagio economico" scrivono Rückert e colleghi nel loro atto parlamentare. "Esse dovrebbero avere carattere temporaneo e lo scopo di queste facilitazioni deve essere quello di aiutare le persone al loro reinserimento sociale ed economico."

"È sotto gli occhi di tutti il fatto che troppe persone cadute nello stato di bisogno, purtroppo, non riusciranno mai più a ritornare a miglior fortuna" proseguono i tre deputati. "Le ragioni di questa situazione possono essere moltissime ed è impossibile stilare un elenco esaustivo: vi sono ragioni personali, psicologiche, famigliari, una scarsa formazione che non permette di trovare facilmente un nuovo lavoro... Ma anche persone che nonostante tutta la buona volontà non riescono ad uscire dal vortice della dipendenza degli aiuti statali a causa della sovente precaria situazione in cui versa il mondo del lavoro ticinese e dall’aggressiva concorrenza che ormai predomina in molti settori."

"Gli aiuti sociali sono un fondamentale tassello della nostra socialità, ma occorre che gli stessi vengano corrisposti in maniera adeguata e proporzionata laddove vi è bisogno, evitando che vi siano condizioni di abuso" scrivono Rückert e colleghi.

"Le prestazioni sociali vengono versate dall’ente pubblico e possono essere corrisposte in denaro o in natura" proseguono. "Tra di esse si annoverano, ad esempio, le riduzioni dei premi di cassa malati, l’assegno di studio, gli assegni integrativi, le prestazioni assistenziali. Vi è poi l’anticipo alimenti: quando una persona obbligata a versare un contributo alimentare a figli minorenni non provvede ai propri obblighi, l’autorità compenente su istanza dell’altro genitore, può anticiparli. Chi ha beneficiato di prestazioni di sostegno sociale, è però tenuto a rimborsarle nel caso in cui la sua situazione economica migliori. La competenza per il rimborso è dell’Ufficio per il sostegno sociale e l’Inserimento (USSI). Questo Ufficio tratta le pratiche di chi ha beneficiato dei sostegni sociali e si occupa del recupero degli alimenti di chi ha beneficiato dell’anticipo."

"La spesa in ambito di aiuti sociali ha subito un notevole aumento negli ultimi anni" fanno notare Rückert, Frapolli e Käppeli. "Oltre all’aumento (purtroppo) dei casi di precariato, vi è però anche una diffusa impressione che il recupero dei sussidi e degli aiuti sociali versati dal Cantone sia caratterizzato, oltre che da oggettive difficoltà, anche da una scarsa efficienza dal profilo operativo."

Visto quanto precede, i tre deputati pongono alcune domande al Consiglio di Stato:

"Quale è di regola la procedura seguita dall’USSI per identificare chi ha beneficiato di aiuti sociali e ha migliorato la propria condizione economica?"

"Quali sono i criteri determinanti per stabilire se vi è stato un miglioramento delle condizioni economiche della persona che ha beneficiato di prestazioni sociali?"

"Come funziona la collaborazione con i Comuni?"

"Esiste un sistema di scambio dati con i vari uffici che hanno a che vedere con i dati delle persone determinanti in materia (in particolare Uffici tassazione, Uffici stranieri, Uffici comunali preposti)?"

"Utilizzare come base le dichiarazioni fiscali non rappresenta un problema, considerato il costante ritardo con cui le stesse possono essere consegnate (grazie al fatto di poter beneficiare di deroghe) ed elaborate dai competenti uffici?"

"Qualora dall’ultima tassazione disponibile una persona abbia notevolmente migliorato la propria situazione economica (ad esempio trovato un nuovo lavoro) se ne tiene da conto per il calcolo del nuovo sussidio o fa stato unicamente la vecchia dichiarazione fiscale, che di fatto corrisponde ad una situazione non più attuale?"

"Come funziona la procedura in caso di anticipo alimenti?"

"Ritiene il Consiglio di Stato che questo sistema sia efficace?"

"È possibile stimare la potenziale perdita per le casse cantonali di persone che continuano a beneficiare di sussidi, pur non avendone di fatto più diritto alla luce delle migliorate condizioni economiche?"

"Come vengono affrontati e indagati i casi delle cosiddette unità di riferimento (persone che pur vivendo insieme dichiarano un doppio domicilio con lo scopo di ottenere doppi aiuti sociali)?"

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