Ticino
Quasi 11mila firme per dire "Stop all'aumento dei dipendenti cantonali"
©Gabriele Putzu
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Redazione
un giorno fa
Consegnate questa mattina alla Cancelleria dello Stato le sottoscrizioni raccolte dal Comitato promotore. Marchesi: "Siamo soddisfatti, così i ticinesi potranno esprimersi sul tema".

"Siamo soddisfatti del numero raggiunto e del fatto che porteremo i ticinesi alle urne, per esprimersi su un tema così importante". Piero Marchesi, presidente dell'Udc Ticino, commenta così a Ticinonews la consegna delle quasi 11mila firme raccolte nell'ambito dell'iniziativa popolare legislativa "Stop all'aumento dei dipendenti cantonali", depositata oggi alla Cancelleria di Stato dal comitato promotore, composto da rappresentanti di Udc, Lega, Il Centro, Plr, Camera di Commercio e Aiti. Per la riuscita dell'iniziativa, viene ricordato, servivano 7mila sottoscrizioni.

"Ticino sovradimensionato"

L'iniziativa, ricordiamo, basandosi sullo studio di Idheap “Analyse comparative de la structure des dépenses du Canton du Tessin”, chiede, tramite una modifica della legislazione, di fissare un tetto massimo del numero dei dipendenti dell'amministrazione cantonale, esclusi i docenti in senso stretto e il personale di cura dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale. Il Ticino, continua Marchesi, "ha un'amministrazione sovradimensionata del 33% rispetto alla media intercantonale", noi chiediamo "che il numero dei dipendenti cantonali non superi l’1,3% della popolazione ticinese: in questo modo si prevede una riduzione di circa il 10% del personale indicato entro 5 anni, dando dunque il tempo al Consiglio di Stato di trovare le giuste misure per raggiungerla, tramite le naturali fluttuazioni del personale e la non sostituzione dei partenti". 

"Limitare lo sperpero di risorse pubbliche"

"Limitare lo sperpero di risorse pubbliche frenando la crescita del personale dell’Amministrazione cantonale – che conta più dipendenti rispetto alla media degli altri Cantoni – è importante ora più che mai in un Cantone dove regnano lo squilibrio finanziario, la crescita della spesa fuori controllo e il debito pubblico eccessivo", scrive il Comitato promotore in una nota, spiegando che "i timidi passi sin qui intrapresi da Governo e Parlamento, anche in riferimento alle blande misure di risparmio adottate nel Preventivo 2025, confermano la necessità di agire con coraggio mediante un’iniziativa popolare che, qualora venisse avallata dal popolo, potrà dare un chiaro mandato alle Istituzioni".