La tradizione bizantina raffigura i Re Magi come tre uomini che rappresentano le tre età della vita. In Occidente, però, Gaspare, Melchiorre e Baldassare sono solitamente raffigurati come un mediorientale, un europeo e un africano. Una rappresentazione scelta anche nelle cavalcate dei Re Magi, che si tengono in più località ticinesi il giorno dell’Epifania. Quest’anno, però, il Baldassare di Lugano è finito al centro della polemica. Come negli scorsi anni, il re magio africano è stato interpretato da un bianco con il volto dipinto di nero.
Il blackface
Un video pubblicato su una pagina Instagram ha attirato in particolare numerose critiche. “Non ho parole”, scrive un utente. “Non avete ancora capito che nel 2024 blackface è razzismo”. A dargli man forte un altro utente. “Il blackface è considerato razzista perché rappresenta una pratica storica in cui individui non neri si dipingevano il viso per stereotipare e denigrare le persone di origine africana”.
Pronta una lettera ai Municipi di Lugano e Mendrisio
Il re magio con la faccia dipinta è una figura tradizionalmente presente nelle cavalcate dei Magi in Ticino. Pedro Ranca da Costa però non ci sta: già braccio destro del delegato cantonale per gli stranieri, il coordinatore dell’Associazione degli africani della Svizzera e dell’Europa scriverà ai Municipi di Lugano e Mendrisio. "Noi la considerazione un'azione razzista e dunque sbagliata”, spiega a Ticinonews. “Perché scegliere un bianco e dipingere il volto di nero? In questa storia bisogna trovare la persona giusta. A San Vittore, per esempio, lo scorso sabato Baldassare è stato interpretato da un srilankese. Non c'era un bianco dipinto di nero".
Una rappresentazione sbagliata
Si potrebbe obiettare che in Ticino, da tradizione, si è sempre fatto così. Perché questa rappresentazione diventa ora un problema? "Diventa un problema se il bianco continuerà a essere dipinto come un nero. Per l'anno prossimo consigliamo dunque di trovare un africano. L'epifania non è un carnevale". Secondo Da Costa, i re mori con il volto dipinto costituiscono una rappresentazione sbagliata delle persone di origine africana. “Finché le scuole non prenderanno sul serio questa tematica, il problema continuerà a esistere”.