Lugano
Radar sul lungolago, le multe sono arrivate dopo un anno dal flash
Redazione
8 giorni fa
Lo comunica il Municipio di Lugano, il quale ha voluto sottolineare che "non vi è un responsabile". Questo perché "per dei disguidi interni, questo gruppo di infrazioni è stato notificato in un tempo maggiore rispetto ai tempi usuali di intimazione, comunque sempre entro i termini massimi di legge.

I radar tornano d'attualità a Lugano. Questa volta lo fanno con la risposta del Municipio, datata 24 giugno, all'interrogazione "Di radar, di multe, di sicurezza stradale", presentata da Mattea David (Ps) e cofirmatari il 24 maggio scorso. Al centro del testo il radar posto a inizio maggio 2023 sul lungolago di Lugano che, ricordiamo, aveva portato a 72 multe disciplinari e 2 procedure ordinarie. Nessuno aveva perso la patente.

Multe arrivate con un anno di ritardo

Come si può leggere nella risposta dell'esecutivo, le infrazioni rilevate l'11 maggio 2023 dal radar in questione sono state intimate il 2 maggio scorso dalla Polizia comunale della Città di Lugano. Come già scritto, "da quel radar su 1'587 passaggi, sono stati rilevati 74 superamenti della velocità, la maggior parte dai 31 ai 35 km/h (ricordiamo che il controllo era in zona 30). Mentre in due occasioni c'è stata una procedura ordinaria con una velocità massima rilevata di 51 km/h (a cui va dedotto il margine di tolleranza di 3 km/h)". Nessuna infrazione, specifica il Municipio, "è stata da revoca della patente". In percentuale il totale delle infrazioni è stato del 4.66%. Il giorno successivo (il 12 maggio) è stato invece posato un rumorometro. Le misurazioni hanno evidenziato la necessità di approfondire ulteriormente il tema delle emissioni foniche". 

"Non vi è un responsabile del ritardo"

Nell'interrogazione viene chiesto al Municipio chi è responsabile del tempo accumulato prima dell’intimazione delle multe del controllo radar del 11 maggio 2023. Per l'esecutivo, tuttavia, "non vi è un responsabile". Questo perché "per dei disguidi interni, questo gruppo di infrazioni è stato notificato in un tempo maggiore rispetto ai tempi usuali di intimazione, comunque sempre entro i termini massimi di legge. I servizi appositi hanno già preso delle misure per far sì che i tempi di intimazione rimangano analoghi e costanti per tutti i tipi di procedure contravvenzionali". Un ritardo che non è quindi da ricercare in eventuali ordini superiori. "Non c'è stato nulla di simile, nonostante il disguido intercorso, le procedure sono state emesse nel rispetto dei tempi per l'azione penale e ben entro i termini di un'eventuale prescrizione".