
Rispetto ai 490 milioni previsti lo scorso autunno, i costi per la realizzazione della rete tram-treno del Luganese sarebbero saliti a oltre 720 milioni. Un incremento che richiederà un aggiornamento del finanziamento dell’opera e discussioni in Gran Consiglio, nonché a Berna. Una notizia, quella dell'aumento di oltre 200 milioni, che ha suscitato una serie di reazioni. In attesa di comunicazioni ufficiali da parte della società che gestisce l’opera sui motivi che hanno portato a questo incremento sul Corriere del Ticino ad interrogarsi è la politica cantonale. “Se venissero confermate queste cifre bisognerebbe fare un salto sulla sedia” commenta il presidente del PLR Alessandro Speziali. “Non è la prima volta che capita un caso del genere, aspettiamo le motivazioni di Zali in commissione” il pensiero di Fiorenzo Dadò, presidente del Centro. Secondo il coordinatore della Lega Daniele Piccaluga servirebbero invece “nuove basi legali per facilitare opere di questa portata”. Per Ivo Durisch del PS infine sarebbe opportuno “proporre preventivi più costosi per non dover poi procedere con richieste di nuovi crediti”. Insomma i partiti non fanno perdere il sostegno all’opera ma chiedono trasparenza sui motivi che hanno portato al superamento di spesa. E stando al Corriere del Ticino i rincari sono dovuti anche al dilatarsi dei tempi. E su questo hanno influito parecchio i numerosi reclami al TRAM contro il bando di progettazione
"Uno shock che ci si poteva aspettare"
Su La Regione a parlare è stato invece il presidente della commissione regionale dei trasporti del luganese Filippo Lombardi che ha definito la notizia del possibile aumento dei costi “uno shock” anche se ha specificato “un po’ lo si vedeva arrivare”. A preoccupare sono le tempistiche. “Oltre 10 anni sono decisamente troppi anche se con le grandi opere i tempi pronosticati all’inizio non vengono quasi mai rispettati”. Cosi come a dilatarsi nel tempo sarà giocoforza anche la seconda tappa del progetto che prevede il completamento della rete fino a Cornaredo che secondo Lombardi “rappresenta la carta principale per la vera riduzione del traffico in città”. Non c’è preoccupazione solo per i tempi che si dilatano, infatti, ma anche per i costi che crescono notevolmente, in particolare per quelli a carico degli enti locali. “Non sappiamo quale sia effettivamente la cifra totale del sorpasso. Ma sappiamo sin d’ora che sia la commissione sia la Città saranno chiamate alla cassa. Per questo – conclude - c’è preoccupazione già adesso”.