Ticino
Riazzino: "Il protocollo di sicurezza funziona"
Riazzino: "Il protocollo di sicurezza funziona"
Riazzino: "Il protocollo di sicurezza funziona"
Redazione
7 anni fa
Questa la conclusione cui è giunto il vertice convocato dal comune di Lavertezzo a una settimana dell’accoltellamento

Chi si aspettava un giro di vite rimarrà deluso. Il protocollo di sicurezza per i locali notturni di Riazzino non verrà rivisto. Neppure alla luce dell’accoltellamento di settimana scorsa alla discoteca Vanilla. E’ quanto emerso oggi dal vertice annuale sulla sicurezza convocato con una settimana di anticipo dalle autorità locali per fare il punto dopo i fatti del 29 ottobre scorso.

“Se qualcosa quella sera non ha funzionato è da ricondurre alla legge dei grandi numeri” ha commentato il sindaco di Lavertezzo Roberto Bacciarini, che ha difeso il protocollo implementato dall’Esecutivo nel 2010 in collaborazione con la Polizia e i responsabili delle discoteche.

"Se pensiamo all'affluenza dei locali notturni è vero che un caso è sempre un caso di troppo, ma non c'è alcuna emergenza" ha dichiarato ai microfoni di Teleticino Bacciarini. "Secondo me è la fatalità dell'evento, non della mancanza di sicurezza". 

Eppure gli spunti non mancano: perché se da una parte il protocollo funziona, dall’altra è naturale chiedersi come un coltello – nonostante il metaldetector all’entrata – sia potuto entrare. Qualcosa insomma non ha funzionato. "Il metaldetector è in funzione al Vanilla, una discoteca con una capienza di quasi 1'300 persone" ribadisce Bacciarini. "Da subito è stato confermato che già il weekend successivo la sicurezza è stata aumentata con un doppio controllo all'entrata."

L'altra questione riguarda la videosorveglianza all’interno dei locali che per legge non è obbligatoria. Ai gestori l’Esecutivo oggi però ha chiesto di fare uno sforzo in questa direzione. Una misura che potrebbe avere un effetto deterrente oltre a dare un importante sostegno alle indagini degli inquirenti. 

Nessuna nuova direttiva quindi. Semmai piccoli accorgimenti, come per esempio la decisione di trasmettere anche alla polizia del Piano la lista dei diffidati, misura già oggi implementata e condivisa tra i gestori e la polizia cantonale.

Maggiori dettagli nel servizio di Teleticino 

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