
Il Tribunale federale (TF) ha confermato la condanna inflitta ad un automobilista ticinese domiciliato nel Principato di Monaco, che ha staccato la vignetta autostradale dal suo supporto, incollandola poi sul parabrezza con una pellicola adesiva trasparente mentre si trovava in Francia. Comportandosi in questo modo, l'uomo si è reso colpevole di falsificazione di valori di bollo ufficiali.
Nella sentenza pubblicata oggi, la Corte suprema rammenta che il contrassegno non è più valido se è staccato dal suo supporto senza essere incollato direttamente sul veicolo.
Il 23 agosto 2013 il ricorrente aveva acquistato un contrassegno a Losanna e poi sera recato in barca a Evian (F), sull'altro lato del Lago Lemano. Lì aveva incollato la vignetta sulla pellicola adesiva trasparente, poi ne aveva ritagliato con cura i bordi.
L'uomo "ha dato così l'impressione che si trattasse di una vignetta valida", sottolinea il TF. L'anomalia era però stata notata dalle guardie di confine quando, successivamente, il conducente ha varcato la frontiera a St-Gingolph (VS).
In tribunale, l'uomo aveva spiegato di aver applicato il contrassegno sul foglio di plastica per proteggere il parabrezza: in base alla sua esperienza - aveva aggiunto - le vignette lasciano resti sul parabrezza quando le si vuole asportare.
"Non importa che l'automobilista abbia agito per preservare il parabrezza, con l'intenzione di rivendere la vignetta a terze persone o per apporla su una seconda vettura": la legge impone di incollare direttamente il contrassegno sul veicolo, rammenta la Corte.
Manipolare la vignetta come ha fatto l'imputato corrisponde ad una falsificazione di valori di bollo ufficiali, un'infrazione contemplata dall'art. 245 del Codice penale.
Anche se la vignetta è stata manipolata in Francia, al caso si applicano le disposizioni legali elvetiche, poiché il conducente aveva l'intenzione di utilizzare il contrassegno sulle autostrade svizzere, conclude il TF.
All'automobilista nell'agosto 2014 il Tribunale penale federale (TPF) aveva inflitto dieci aliquote giornaliere di 100 franchi l'una con la sospensione condizionale per due anni, condanna ora confermata dal TF. Il ricorrente dovrà inoltre assumersi le spese giudiziarie di 2000 franchi.
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata