Il Tribunale federale lo scorso 15 ottobre ha respinto il ricorso presentato dal padre delle vittima contro il decreto di abbandono emanato dal procuratore pubblico Simone Barca nell'aprile del 2023. Così facendo si può dichiarare chiuso, a livello penale, il caso dell'incidente mortale avvenuto sull'A2 all'altezza di Rancate la notte del 3 luglio 2022 che, ricordiamo, portò alla morte di una 36enne italiana domiciliata del Mendrisiotto. Anche per i giudici di Mon Repos quindi, sia il centauro alla guida del motoveicolo, sia la donna al volante dell'automobile che ha investito la vittima in un secondo momento, non sono colpevoli di omicidio colposo e di grave infrazione alla legge della circolazione stradale. Come scrive il Corriere del Ticino, "sulla base di una perizia Barca aveva concluso che il motociclista non aveva effettuato manovre azzardate tali da sbilanciare la passeggera, mentre l’automobilista stava effettuando un sorpasso a una velocità di compresa tra gli 80 e gli 88 km/h (79-84 km/h quando ha scorto la situazione di pericolo), dunque inferiore al limite di 100 km/h in vigore. Per evitare l’impatto, aveva concluso il perito, avrebbe dovuto viaggiare a 54-57 km/ha. Ma così facendo, ha rilevato l’Alta Corte, avrebbe messo in pericolo gli altri automobilisti".
Il Tribunale federale ha respinto il ricorso del padre della vittima, confermando quanto deciso dalle istanze inferiori.