Ticino
Righini risponde a Siccardi
Righini risponde a Siccardi
Righini risponde a Siccardi
Redazione
8 anni fa
Nuova replica del PS all'imprenditore: "Pensa che 3000-3600 franchi al mese permettano davvero una vita dignitosa?"

È un botta e risposta che non sembra destinato a cessare. Dopo che il patron della Medacta SA Alberto Siccardi - su esplicita richiesta dei socialisti - ha svelato i salari dei propri dipendenti in una nota che abbiamo pubblicato ieri sul nostro sito (vedi correlato), oggi a prendere la parola è il presidente del PS Igor Righini che non si dice completamente soddisfatto della risposta. 

"La reazione di Alberto Siccardi al comunicato del PS Ticino, diramato martedì scorso, avrebbe potuto anche generare un discorso costruttivo se non avesse di nuovo sollevato delle sterili polemiche prive di fondamento" scrive Righini. "Nella nota pubblicata ieri da Ticinonews, il patron della Medacta SA afferma che «alcune discipline come bioingegneria, farmacia, biologia non si insegnano in Ticino. E di conseguenza manca questa formazione che invece c'è in altri paesi».

"E’ sconcertante dover constatare come questa affermazione non tenga conto del fatto che il Ticino è un cantone della Confederazione" prosegue Righini. "La realtà dei giovani ticinesi che partono Oltregottardo per seguire degli studi superiori è saldamente radicata nella storia del nostro Cantone. La medicina – ad esempio – non viene insegnata in Ticino. Significa che i tutti nostri medici sono stati formati « in altri paesi »? No, ovviamente. Ci sono cinque facoltà svizzere di medicina. E questo vale anche per la bioingegneria visto che è insegnata nei politecnici di Losanna e Zurigo, mentre la biologia lo è in sette atenei elvetici. E la farmacia? Una formazione completa può essere seguita a Ginevra, Zurigo ed evidentemente a Basilea".

Righini a questo punto snocciola alcuni dati: "Nell’anno accademico 2014/15 gli studenti ticinesi in medicina e farmacia sono stati 496, 502 in chimica e biologia, 847 al politecnico federale: per non citare che alcuni dati".

"La questione sollevata martedì scorso dal PS Ticino è chiara e semplice" puntualizza il presidente: "quali sono le opportunità professionali che gli imprenditori come Alberto Siccardi – che assumono un alto tasso di frontalieri – propongono ai ticinesi che hanno seguito una formazione di qualità? Quale stipendio offrono ai nostri giovani formati? Corrisponde al vero che i “nostri” formati in Svizzera non raggiungono un buon livello formativo?"

"Il patron della Medacta SA, il cui logo mostra l’emblema rossocrociato, sembra voler ignorare che il modello di formazione professionale svizzero contempla un contributo attivo delle imprese" ribadisce Righini. "In più constatiamo come da un lato Alberto Siccardi pretenda meno Stato, mentre dall’altro attende che sia solo lo Stato a dover soddisfare i bisogni di formazione delle aziende. In più, oltre a non spendere una sola parola riguardo all’importante investimento del Cantone per la formazione dei giovani ticinesi, Alberto Siccardi non fa cenno alcuno alla responsabilità sociale e d’investimento formativo dell’azienda".

"La vera ricchezza" continua Righini, "non consiste nell’appropriarsi a basso costo delle risorse collettive come lo sono i giovani formati; la ricchezza di una società – come lo è quella ticinese – non si misura solo con le grandi quantità di denaro detenute da pochi, ma soprattutto in funzione del benessere che l’insieme della popolazione ottiene grazie al lavoro e a salari dignitosi. Il lavoro non si compera come se fosse un banale prodotto di consumo; lo si paga alle donne e agli uomini che lo fanno, nel pieno rispetto della loro vita".

Secondo Righini il Partito Socialista ha sollevato un punto semplice e specifico a cui non ha ottenuto risposta: "Quali sono i profili professionali ricercati per cui la Medacta SA non trova delle valide candidature di residenti? Quanti sono? Quale formazione devono avere? Qual è il salario previsto? Invece di entrare nel merito, Alberto Siccardi nasconde la questione coprendola con una serie di dati salariali della sua azienda che il PS Ticino non ha affatto richiesto e con aneddoti di cui è impossibile verificare l’attendibilità".

"Infine, conclude Righini, "guardando oltre la cortina di fumo degli stipendi mirabolanti dei manager citati nella nota di Siccardi, ammettendo che siano attendibili, spiccano i salari lordi da 3'000 a 3'600 franchi per del personale che ha più di trent’anni. Alberto Siccardi pensa veramente che questi salari permettano una vita dignitosa in Ticino? Ha considerato che gli impiegati che hanno questa età possono avere una famiglia o dei figli? Ha calcolato un budget mensile sulla base di questi salari così come lo ha di sicuro già fatto il lettore comune? È a conoscenza dei dati riguardo all’aumento della povertà in Ticino causato soprattutto da miseri salari che accentuano la precarietà?"

"Il Partito Socialista ritiene che le persone come il signor Siccardi preferiscono il profitto personale a scapito del bene collettivo" si conclude la lettera. "E la reazione del patron della Medacta SA lo dimostra. Infine occorre ribadirlo: il Partito Socialista non si oppone alla ricchezza, ma si batte in modo costruttivo e determinato contro la povertà".

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