Ticino
Rinvio a giudizio di don Leo, de Raemy alle vittime: "Disponibile ad ascoltarvi"
©Chiara Zocchetti
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Redazione
19 ore fa
Dopo la notizia sul processo che vedrà alla sbarra l'ex cappellano del Collegio Papio di Ascona, la Diocesi di Lugano prende posizione e si dice "vicina alle persone coinvolte".

"Avuta conferma ufficiale da parte della Procura Pubblica circa il rinvio a giudizio nei confronti del sacerdote don Rolando Leo, l'Amministratore apostolico, il vescovo Alain de Raemy, ribadisce la vicinanza sua personale e della Diocesi alle persone coinvolte negli episodi per i quali il sacerdote è stato accusato e andrà a processo. De Raemy condivide con loro, con i loro familiari e con tutti coloro che sono toccati da questa vicenda dolorosa, la sofferenza vissuta e assicura la costante disponibilità di ascolto e di supporto". Poche parole con cui il Vescovo, tramite una nota firmata dall'addetto stampa della Diocesi di Lugano, prende posizione sull'atto d'accusa emanato dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni nei confronti dell'ex cappellano del Collegio Papio di Ascona. L'Amministratore apostolico, infine, afferma di "attendere l'esito del procedimento giudiziario esprimendo pieno rispetto nei confronti del lavoro della Magistratura".

Le ipotesi di reato

Ricordiamo che, stando alla Regione, sono state confermate le ipotesi di reato nei confronti del prete, si tratta di coazione sessuale, atti sessuali con presone incapaci di discernimento o inette a resistere, atti sessuali con fanciulli e pornografia. Nove, invece, le presunte vittime, quattro minorenni e cinque maggiorenni.

Espiazione anticipata

Don Rolando Leo, lo ricordiamo, si trova in carcere dal 7 agosto a seguito della confessione da parte di un giovane riguardo a comportamenti inopportuni intrattenuti dal presbitero in diverse occasioni nel corso di cinque anni.