
Oggi Roma e tutta la Chiesa cattolica si fermeranno per celebrare le esequie di Papa Francesco. L’appuntamento è alle dieci, a meno che siate un cardinale e vogliate concelebrare la messa, in quel caso fatevi trovare nella Cappella di San Sebastiano con la vostra mitra bianca damascata. A presiedere in piazza San Pietro sarà il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio Cardinalizio. Il feretro di Francesco, in una semplice bara di legno, sarà adagiato a terra, davanti all’altare, come lui stesso aveva voluto quando ha aggiornato le procedure per i funerali dei papa. Alla celebrazione è attesa una folla imponente: circa 200’000 fedeli riempiranno Piazza San Pietro e le vie limitrofe. Presenti anche circa 170 delegazioni ufficiali da tutto il mondo, per il nostro paese sarà presente Karin Keller Sutter. È più rapido citare gli assenti. Putin e Netanyahu i più eccellenti. Il dispositivo di sicurezza sarà senza precedenti: più di duemila agenti schierati, droni, caccia militari, anti-terrorismo e controlli capillari. Roma sarà letteralmente blindata. E i prezzi esplosi negli ultimi giorni per camere e viaggi la rendono inespugnabile anche per i ben intenzionati.
La messa
Dal punto di vista liturgico, la Messa seguirà il rito semplificato voluto da Francesco: meno protocolli, più sobrietà. Dopo la comunione, due momenti solenni accompagneranno il congedo: la supplica della diocesi di Roma e quella delle Chiese orientali. Ma il momento più emozionante sarà dopo la celebrazione: il feretro, accompagnato dal corteo, percorrerà sei chilometri a passo d’uomo, attraversando il cuore di Roma per raggiungere la Basilica di Santa Maria Maggiore, dove Francesco sarà sepolto. Non nelle Grotte Vaticane. Ma attenzione, seppur inusuale, a Santa Maria lo attendono altri sette papi lì sepolti. All’ingresso della basilica romana ci sarà anche una delegazione speciale, circa 40 poveri, migranti, detenuti, voluti specialmente dal papa. La deposizione del feretro, però, non sarà pubblica. Le porte della basilica si chiuderanno e manterranno riservata quest’ultima pare. I costi di sepoltura del papa sono finanziati da un benefattore la cui identità il pontefice ha voluto mantenere riservata. Dalle 9:30 su TeleTicino ci sarà inoltre lo speciale "Ciao Francesco", condotto da Caroline Roth e Sacha Dalcol, con ospiti don Arturo Cattaneo e i giornalisti Claudio Mesoniat e Andrea Leoni.
Un racconto da piazza San Pietro
A Roma, per seguire il funerale, si trova l’inviato del Corriere del Ticino Mattia Sacchi, che ieri ha passato quasi tutto il pomeriggio in fila per ottenere il pass dei giornalisti. “Dopo un’ora non mi ero mosso neanche di 10 centimetri. Era una situazione piuttosto surreale, anche perché a causa della rottura di una stampante per un po’ di tempo si è interrotta la stampa dei tesserini. Il fatto che 4mila giornalisti dipendano dal funzionamento di una singola stampante crea una situazione fragile. Mi ci sono volute tre ore in totale per ottenere il badge, passate in fila fra i malumori dei presenti. Ma in fondo è lo specchio di quello che si sta vivendo qui a Roma in questi giorni. Per quanto si possa essere preparati, bisogna tener conto che ad arrivare sono 150mila i fedeli e 4mila giornalisti. Quindi è chiaro che tutto si complica e la gestione degli equilibri diventa difficile”. Insomma, una Roma invasa dal caos. “Se in una normale giornata per arrivare a San Pietro in metropolitana ci vogliono 10 minuti, in questi giorni bisogna calcolare almeno un’ora. Ma non perché sia bloccata, bensì perché bisogna seguire dei percorsi obbligatori che rendono tutto molto labirintico. Inoltre, il dispositivo di sicurezza è davvero importante e rende ancora più complicati gli spostamenti”.