
Tempo di saldi, tempo di immancabili polemiche. L’allarme era stato lanciato una settimana fa dalle colonne della Provincia di Como: il 27 dicembre, infatti, sono partiti gli “extra sconti” con 10 giorni d’anticipo rispetto a Como e alla Lombardia, dove i tanto agognati saldi prenderanno il via soltanto a partire da domani.
E non è un caso, aveva rimarcato il quotidiano lariano, che il Fox Town, ha postato sui social un invito a non mancare al primo giorno di “Extra sconti invernali. E Oltreconfine, in particolare dopo dopo una stagione difficile per abbigliamento e calzature, le file di auto dirette verso il Ticino non sono viste di buon occhio nel Comasco e nel Varesotto, che devono fare i conti con la concorrenza della Svizzera e degli outlet che seguono regole molto più libere. “Non è tanto l’anticipo di una settimana a danneggiarci – aveva commentato al quotidiano lariano Marco Cassina, titolare del negozio di abbigliamento e delegato per Confcommercio per il settore abbigliamento - È piuttosto il fatto che molti brand presenti a Mendrisio non fanno vero outlet, che al limite sarebbe un’attività vantaggiosa anche dei negozi al dettaglio che vendono gli stessi marchi. Quanto piuttosto il fatto che producono linee dedicate per vendere esclusivamente negli outlet”.
Dopo la stagione difficile un po' di ottimismo è riposto nell'arrivo dei saldi. Il presidente di Uniascom-Confcommercio e anche di Federmoda Giorgio Angelucci ha spiegato a La Prealpina che in effetti “la vicinanza del Ticino per il commercio è soprattutto negativa. Certo non manca la clientela svizzera che si riversa nei nostri negozi, grazie alla presenza di tantissimi frontalieri. Ma è più forte ancora la direzione contraria, proprio per via delle promozioni già partite con due settimane di anticipo. Abbiamo normative diverse e non è possibile risolvere questo problema”.
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