
San Provino resiste alla tradizione e non si fa intimidire né della concorrenza dei carnevali ambrosiani, né dalle vacanze scolastiche. Migliaia di persone sono accorse oggi ad Agno per un'edizione che, dopo la pioggia dello scorso anno, è stata contraddistinta da caldo e sole. Per la felicità del presidente della Gioventù rurale del Luganese Dario Lucchini, che afferma che "è meglio dell'anno scorso, quindi siamo molto soddisfatti. Sembra che ci sia abbastanza gente, vediamo come vanno i prossimi giorni".
Le origini della fiera e la Gioventù rurale
Le origini della fiera sono antichissime e risalgono al XVI secolo, quando San Provino era una sorta di convegno tra venditori e acquirenti di bestiame e, per gli emigranti rientrati in famiglia per la stagione invernale, anche il momento della ripartenza. La Gioventù Rurale qualche decennio fa ha avuto il compito di rilanciare la Fiera. "Il gruppo", racconta Dario Lucchini ai microfoni di Ticinonews, "è nato verso gli anni '80, visto che la fiera in sé stava perdendo popolarità. Così è stato deciso di creare un gruppo per continuare la tradizione della parte più rurale e noi cerchiamo di mandare avanti questo gruppo e la Fiera di San Provino", in cui gli animali sono ormai rimasti con una funzione puramente espositiva.
Stand informativi sul mondo rurale, BFH-HAFL
Si sono aggiunte inoltre bancarelle con oggettistica e manufatti locali, giostre e attività di svago, ma anche stand informativi sul mondo rurale, tra i quali quello della BFH-HAFL, "una scuola universitaria professionale di Berna, a Zollikofen, in cui si può studiare l'agronomia, scienze alimentari, scienze ambientali e scienze forestali". È infatti quello che ci spiega lo studente Giona Berardi, precisando che "l'obiettivo è rappresentare anche il Ticino in queste scuole, avendo studenti ticinesi. In questo anno io sono l'unico. Nell'anno dopo di me cominciano ad esserci già più studenti. Si vede che la pubblicità e queste informazioni servono e quindi speriamo di acquisire sempre più studenti ticinesi anche nella scuola in Svizzera interna."
Le delizie per il palato e i famosi ravioli
E poi evidentemente San Provino è un'opportunità per deliziare il palato. Dalla carne ai pesciolini di lago, dai formaggi ai dolci. Su tutti, quelli tipici della fiera: i ravioli di San Provino, "una specialità tradizionale di Agno", ci spiega la presidente della Sezione samaritani Agno Costantina Spada. Si tratta di "ravioli dolci ripieni di prugne, amaretti, zucchero e un liquore, però in realtà ogni famiglia ci mette il suo ingrediente segreto. Quest'anno è fantastico, non facciamo in tempo a cuocerli, quest'anno li portan via che sono già caldi." Tradizioni che resistono nel tempo e che un'iniziativa lanciata ormai da un paio di anni chiede che vengano inserite nel patrimonio culturale immateriale dell'Unesco. San Provino, con il cugino momò San Martino. L'iter, ci hanno fatto sapere i promotori, è ancora lungo. Ma un eventuale esito positivo garantirebbe un futuro ancor più roseo alle due Fiere, in un contesto - spiega Dario Lucchini - sempre meno rurale e sempre più urbano.
Lo spazio
Stando a quanto raccontato da Dario Lucchini ai microfoni di Ticinonews, per quanto riguarda lo spazio, alla fiera ci si sta "dentro giusti con tutti i capannoni", ma "è chiaro che se un giorno il proprietario del terreno vorrà costruire, noi ci dovremmo spostare e trovare un altro spazio, però qua ad Agno è abbastanza complicato".