
Corridoi deserti, stanze vuote, uffici medici quasi smantellati. Alla clinica di San Rocco i pazienti ed il personale medico hanno fatto le valigie. Rimangono alcune stanze dove ancora si recupera qualche oggetto, come i campanelli per il pronto soccorso. Gli ottanta posti letto della clinica di San Rocco sono stati infatti integrati nella nuova ala della clinica di Moncucco. Stamani gli ultimi pazienti, una cinquantina in tutto, hanno quindi raggiunto i nuovi reparti. Qui verranno garantite le medesime cure fino ad oggi offerte dal San Rocco. Una fusione, o meglio un accorpamento tra le due cliniche luganesi, il cui percorso di avvicinamento era cominciato una decina di anni fa. “I motivi dell’unione delle due cliniche, ci spiega il Direttore di Moncucco Chirstian Camponovo, sono duplici: da una parte si vuole migliorare la qualità del servizio, della presa a carico. Dall’altra c’è una ragione di economia sanitaria, per cui riusciamo gestendo una sola struttura a razionalizzazione i costi”. Sotto un unico tetto verranno quindi concentrati cinque centri di competenza: la chirurgia, l’ortopedia, la medicina interna, la geriatria, e la reumatologia. La nuova ala di Moncucco è stata inoltre dotata di un pronto soccorso aperto dalle 7 alle 22, e di un reparto di fisioterapia, dove spicca una speciale piscina concepita per attività di tipo riabilitativo. Il costo dell’operazione si aggira attorno ai 30 milioni di franchi. Complessivamente la clinica di Moncucco con i suoi 184 posti letti diventa così il terzo polo sanitario ticinese, dopo il Civico di Lugano e il San Giovanni di Bellinzona. Ma per Moncucco si prevedono altri progetti. “La clinica ha lanciato alcuni anni fa il progetto per la realizzazione di un centro di radioterapia, ci spiega il direttore. L'apertura è prevista per il 2010. Si tratta di una nuova e importante offerta per i pazienti oncologici”. Quanto allo stabile di San Rocco, di proprietà della congregazione delle suore, chiuderà definitivamente i battenti e con ogni probabilità sarà venduto. f.p.
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