![Sarà rivoluzione per i Castelli di Bellinzona](https://dexter-cdn01.gruppocdt.ch/ticinonews/stories/historical/960x640/0f1214ca-d93f-4038-af76-00c15030b2b5.jpg)
Ci sono voluti 18 mesi, ma alla fine è arrivata: il Consiglio di Stato ha dato luce verde al maxi progetto di rivalutazione dei tre Castelli di Bellinzona promosso da Città e Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino, su studio commissionato, ricordiamo, alla Erlebnisplan di Lucerna.
Con lettera inviata al Municipio lunedì 23 maggio, l’Esecutivo Cantonale ha comunicato di condividere la struttura del progetto, la stima dei costi e le basi di finanziamento del progetto elaborato dalla Città. Stando alle informazioni raccolte da RadioFiumeTicino (che anticipa la notizia) il Comitato guida sarà presieduto – per il Governo – dal Direttore del Dipartimento del Territorio Claudio Zali, mentre per la Città dal sindaco Mario Branda. “Non posso che dirmi assolutamente soddisfatto” dichiara il sindaco a Rft. “Si tratta di un progetto importantissimo per la Città e per la Regione, un progetto di valenza strategica a cui noi teniamo molto”.
Ma...c’è un ma. Pur dicendosi favorevole alla proposta operativa e confermando la messa a disposizione di risorse umane e finanziarie per la costituzione del Gruppo di Progetto e per le attività di sviluppo (circa 350mila franchi provenienti dal fondo di finanziamento della politica regionale), le cose, per il Consiglio di Stato, cambiano quando si parla di oneri d’investimento. La valorizzazione completa dei tre Castelli verrebbe infatti a costare fra i 5 e gli 8 milioni di franchi e comprenderebbe piccole grandi rivoluzioni quali l’ingrandimento e l’ammodernamento dei musei, lo sfruttamento di spazi finora inutilizzati, l’introduzione di punti ristoro e spazi gioco per bambini e la messa in rete delle tre fortezze. Un investimento che - “vista la difficile situazione finanziaria attuale” - il Governo ritiene “improponibile”, almeno nel breve termine.
“Il finanziamento sarà sicuramente trovato” rassicura pero’ da parte sua Branda alludendo ai vincoli del pacchetto-aggregazioni. “Innanzitutto il Cantone parteciperà ai costi di progettazione ed elaborazione del progetto (350mila franchi) e lo farà in misura molto consistente (circa il 90% della cifra complessiva) tramite il fondo di politica regionale. Sui costi di progettazione vera e propria (5-8 milioni di franchi) se ne discuterà fra un paio d’anni, ma ricordo che questo progetto rientra nello studio aggregativo della Città che andrà a formarsi nel 2017, un progetto condiviso anche dalle organizzazioni turistiche ed Enti di Sviluppo. Quindi alla fine il finanziamento sarà sicuramente trovato: si tratterà di definire le quote di partecipazione”.
Prossimi passi? “Adesso dovremo definire alcuni aspetti procedurali anche in relazione all’individuazione del capo progetto” conclude Branda su Rft. “Ovvero la composizione dei vari gremi, in particolare della direzione di progetto e del gruppo d’accompagnamento composto da specialisti nel settore dell’architettura e in quello storico-culturale. Una volta fatto questo si potrà concretamente iniziare. Suppongo entro fine estate.
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