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Sciare, calciare, correre: come e perché ci facciamo male
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Redazione
10 mesi fa
Scontri, strappi e fratture. Gli infortuni sono una parte significativa di una società sempre più sportiva. Per capirne di più ed esplorare le tendenze del momento venerdì a Ticinonews abbiamo approfondito il tema con due fisioterapisti di lunga esperienza.

Che sia caviglia, ginocchio, o spalla, un infortunio è tra gli episodi più fastidiosi per chi pratica sport, anche a livello amatoriale. Può infatti portare a disagi sia nella vita privata che lavorativa. Secondo i dati raccolti dall’Ufficio federale dello Sport, negli ultimi anni i ticinesi sono sempre più sportivi. Una tendenza che risulta anche ai fisioterapisti. Venerdì abbiamo incontrato a Bioggio il presidente di PhysioTicino Stefano Chisari e l’esperto Stefano Grosjean –  che lavora anche con la Nazionale di calcio Svizzera Under21 – per parlare di questa tematica. Per prima cosa, abbiamo compreso che a causare più infortuni sono gli sport di squadra.

Infortuni da contatto e da non-contatto

“Dal punto di vista infortunistico dobbiamo dapprima comprendere quali sono gli infortuni da contatto e quali da non-contatto”, ci spiega Grosjean. “Possiamo dire che sport come il calcio, il basket e l’unihockey – anche per via della loro popolarità – creano più infortuni alle articolazioni e a livello muscolare. Quando invece c’è contatto cresce il rischio di avere infortuni più gravi”. Con Chisari abbiamo poi esplorato quali parti del nostro corpo siano più soggette a infortuni. “Se penso a tutti gli sport praticati alle nostre latitudini la prima parte che mi viene in mente sono gli arti inferori. Come articolazione abbiamo al primo posto quelle del ginocchio e le caviglie”. Sia in studio che sul campo, dice sempre Chisari, vengono infatti trattati molti infortuni di questo tipo. “A livello muscolare i muscoli più esposti al rischio sono i flessori della coscia, piuttosto che polpaccio o muscolo retto femorale, che fa parte del quadricipite”.

Sport invernali e infortuni

Ogni sport provoca quindi determinati infortuni. Tra quelli che causano i problemi più gravi, e che spiccano in questo periodo, ci sono quelli legati agli sport invernali. “Gli infortuni con snowboard e sci sono più gravi rispetto, ad esempio, a una distorsione della caviglia, che permette comunque a chi non ha un lavoro pesante o fisico di tornare a lavorare”, precisa Grosjean. Gli infortuni sulla neve sono infatti quelli che danno maggiori problemi. “Per lo sci alpino riguardano soprattutto i legamenti, mentre con lo snowboard c’è il problema delle cadute, che causano molto spesso fratture o rotture del polso, così come lussazioni di spalla”.

Donne più predisposte all’infortunio

Anche il sesso, inoltre, gioca un ruolo nella frequenza degli infortuni. Nonostante gli uomini risultino maggiormente predisposti all’infortunio in numeri assoluti, in realtà sono le donne ad esserlo, come ci spiega Chisari. “Se pensiamo alla possibilità di infortunarsi al legamento crociato, le donne sono purtroppo più predisposte. Ci sono infatti delle caratteristiche morfologiche e biomeccaniche che giocano a sfavore del sesso femminile”. Da diverso tempo si sta inoltre studiando il ruolo delle fluttuazioni ormonali, “sappiamo che le donne hanno queste fluttuazioni mensilmente, che non aiutano a livello coordinativo e a livello di stabilità articolare. Questi si presuppone possano essere alcuni dei motivi legati a questa differenza”.

Mancata preparazione o semplice incidente?

Ma come mai si verificano tutti questi infortuni? Mancata preparazione o semplice incidente? “Se pensiamo agli sport amatoriali, spesso sono ragazzi e adulti che lavorano e hanno una famiglia. Quindi il tempo per prepararsi viene a mancare e questo incide sicuramente, soprattutto a livello di infortuni muscolari”, conclude Chisari.