
La valanga che questa mattina, poco dopo le 10.30, ha travolto tre giovani che si trovavano fuori pista ad Airolo Pesciüm era ipotizzabile. “Il pericolo di valanghe era annunciato dal bollettino con un grado 3”, commenta a Ticinonews Massimo Bognuda, responsabile guide alpine per Montagne sicure. “La quota segnalata era sopra i 2'200 metri, ma occorre prestare attenzione: il bollettino valanghe è una previsione, quindi noi dobbiamo calcolare che già 200 metri prima è possibile trovare la problematica annunciata". Togliendo 200 metri ai 2'200 indicati “arriviamo sui 2'000, ovvero la quota del Sasso della Boggia, zona in cui è avvenuto l'evento di oggi”.
I rischi da valutare
Prima di partire per un’escursione o per una sciata è dunque sempre opportuno informarsi. “Se guardiamo sull’applicazione ‘white risk’ vediamo che ieri e oggi, sulla fascia alpina, ci sono state diverse valanghe”, aggiunge Bognuda. “Quando c’è uno strato debole, un sovraccarico portato da una persona o il rialzo delle temperature sono sufficienti a far staccare il lastrone”. Proprio il rialzo delle temperature costituisce un fattore di rischio da non trascurare. “Il riscaldamento indebolisce il manto nevoso. Alle 8-9 del mattino un pendio è sicuro, ma se poi viene esposto al sole la neve acquista umidità e quindi peso, e c'è il rischio che possa diventare instabile. Queste sono valutazioni da fare sempre sul posto”, conclude Bognuda.