Gran Consiglio
Scuola e formazione, Carobbio: “Fiducia alla Divisione della scuola”
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Laura Milani
un giorno fa
Rispondendo a quattro interpellanze, la direttrice del Decs si è anche espressa sugli errori di calcolo costati il posto a 13 abilitandi: “Sistema in valutazione”.

La Divisione della scuola di Emanuele Berger merita ancora la fiducia del Governo e del Decs? Sì secondo la direttrice del Decs Marina Carobbio, che in risposta alla domanda posta dall’interpellanza Plr ha dapprima messo l’accento sull’importanza del confronto per migliorare. La consigliera di Stato non ha poi lesinato dure critiche per gli attacchi ai singoli funzionari da parte dei deputati. “Tutto è il risultato di un lavoro di squadra, far ricadere gli errori sulle singole persone non è corretto”. Carobbio ha poi invitato a guardare oltre e a lavorare tutti insieme per il bene della scuola, sottolineando che al Governo non risultano malumori tali da mettere in pericolo il sistema di formazione e scolastico in generale. La consigliera di Stato si è infine detta disponibile a confrontarsi su eventuali criticità.

Tra rischi di abbandono e pari merito

Ma perché 13 abilitandi in italiano non avranno un posto di lavoro a settembre? Come mai c’è stata una discrepanza tra le valutazioni e il numero effettivo di classi? Anche a queste e altre domande è stata poi chiamata a rispondere Carobbio. Molto tecnico il primo intervento della consigliera di Stato in risposta all’MpS, che ha evidenziato come nelle valutazioni si sia tenuto conto dei possibili rischi di abbandoni o insuccessi. Di qui un fabbisogno stimato in 10 docenti, con 4 candidati classificatisi però a pari merito al decimo posto della graduatoria. Tuttavia, il numero di iscrizioni nelle scuole medie superiori si è poi rivelato troppo basso.

“Sistema in valutazione”

Carobbio ha poi fatto sapere che sono in corso valutazioni su possibili modelli alternativi di formazione. Un gruppo di lavoro interno al Dipartimento analizzerà l’attuale sistema confrontandolo con altri esistenti in Svizzera, tra cui anche quello en emploi che permette di formarsi lavorando. Si valuterà anche la possibilità di una maggiora permeabilità tra i diversi istituti.