Ticino
"Se l'iniziativa è retrograda, allora lo è anche il paese"
"Se l'iniziativa è retrograda, allora lo è anche il paese"
"Se l'iniziativa è retrograda, allora lo è anche il paese"
Redazione
9 anni fa
Così Marco Romano sull'iniziativa PPD sul matrimonio durante il dibattito andato in onda a Piazza del Corriere

"Se l'iniziativa è retrogada, allora lo sono anche le nostre istituzioni e l'intero paese". Così il consigliere nazionale PPD Marco Romano intervenuto nel dibattito andato in onda stasera a Piazza del Corriere sull'iniziativa lanciata dal suo partito "Per il matrimonio, no agli svantaggi per le coppie sposate", in votazione il prossimo 28 febbraio.

L'iniziativa, che vuole cancellare la disparità di trattamento fiscale a livello federale tra coppie sposate e coppie di coniugi, è stata infatti definita "retrograda, costosa e omofoba" da un comitato interpartitico (PLR, PVL, PS, Verdi associazioni di gay/lesbiche) contrario all'iniziativa. Questo perché la modifica costituzionale prevede il matrimonio come un'unione tra uomo e donna, una definizione che non includerebbe quindi in futuro anche le coppie omossessuali.

"Sono temi fuori luogo che non c'entrano nulla con l'iniziativa" ha ribadito Romano. "Abbiamo proposto di stralciare questo inciso in Parlamento, ma non è stato accolto. Comunque questo punto non rispecchia altro che il diritto vigente. Se poi il popolo vorrà accettare questa forma di matrimonio, in discussione in molti altri paesi europei, l'iniziativa non rappresenta nessuno ostacolo. Anzi, la fiscalità attuale penalizza anche l'unione registrata visto che le coppie omosessuali devono pagare più imposte".

Di tutt'altro avviso Pepita Vera Conforti, co-presidente delle donne di sinistra, anch'essa ospite della trasmissione: "Gli iniziativisti vogliono farci credere che un sì popolare porterebbe all'eliminazione di questa discriminazione, ma in realtà non è così. Prima di tutto non tutte le coppie sposate sono soggette a questo tipo di discriminazione. Si parla dell'85% delle coppie sposate, ossia di 80mila famiglie. Inoltre l'iniziativa non risolve il problema, ma anzi mette a repentaglio la tassazione individuale e definisce il matrimonio come l'unione tra uomo e donna. Una definizione che sbarra la strada ad altre forme matrimoniali".

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