
Quello che si è appena concluso è stato un "Black Friday" che ha sorriso ai commercianti ticinesi. "Se questa è l’anticamera di quelle che saranno le spese di Natale, diciamo che siamo messi bene", afferma a Ticinonews Enzo Lucibello, presidente dell’Associazione Distributori ticinesi, stilando un primo bilancio in attesa di cifre più precise. "Non c’è stata un’esplosione di acquisti", continua, "ma la tendenza è molto buona e ci lascia ben sperare. I centri commerciali vicini alle città sono quelli che in questo momento hanno raccolto molto di più rispetto agli altri e hanno anche fatto degli sconti più interessanti".
"È importante che gli sconti non siano farlocchi"
Sbarcato da oltre Oceano ormai un decennio fa, il venerdì nero del commercio, oggi esteso in genere su più giorni, si è guadagnato la fama di attrattore importante per il settore. Quasi una sorta di investimento per i commercianti che offrono sconti anche del 30-40%. Soprattutto in un contesto di rincari generali, in cui il cliente, nota Lucibello, tende a spese più mirate e meno voluttuarie. "È un po’ come una campagna di presentazione, perché la gente entra nel negozio, è attratta, vede qualcosa che interessa e magari lo compra dopo. Possiamo dire che l’elettronica in generale, la profumeria, tutti quei prodotti che possono essere comparati con un prezzo antecedente al Blackriday, sono prodotti che i consumatori, molto attenti, guardano e acquistano. È importante che gli sconti non siano farlocchi e ci rimettiamo tutti quanti all’etica dei commercianti per fare questo tipo di attività e farla bene". Definito per l’appunto da Lucibello l’anticamera delle spese natalizie, per il secondo anno di fila il Black Friday è stato affiancato dalla prima apertura straordinaria. Di riflesso, a sorridere, sono anche stati altri marchi come gli alimentari. Tanti tasselli pensati tutti per arginare la spesa oltreconfine nel periodo da sempre più decisivo dell’anno. "Sono tutti fatturati che restano in Ticino a beneficio della nostra economia".
