Ticino
“Serve una Pasqua quasi normale”
Foto CdT/ Chiara Zocchetti
Foto CdT/ Chiara Zocchetti
Redazione
4 anni fa
Il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi commenta le decisioni odierne del Consiglio federale

Le richieste del Canton Ticino sono state accolte solo in parte nel piano di allentamenti del Consiglio federale. Punto principale che fa sorridere a sud della Alpi è la possibile anticipazione della seconda tappa, al 22 marzo. “Il mese che il Consiglio federale aveva ipotizzato dal primo marzo al primo aprire era effettivamente troppo e non rispondeva a delle aspettative, che sono legittime, da parte di chi è da settimane, se non mesi, chiuso”, ha commentato il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi.

Un’altra delle richieste ticinesi accolte è stata quella di alzare l’età per le attività giovanili, dai 18 ai 20 anni, “per rispondere alle necessità di sfogo della popolazione più giovane”. Altre non sono state accolte: “Non hanno accolto la richiesta di portare da cinque a dieci il limite di persone per gli eventi in casa, quindi magari vedremo qualche grigliata in più viste le temperature primaverili”.

“Resta però l’incognita di vedere cosa succederà il 22 di marzo. Sarà importante dare delle prospettive soprattutto verso una Pasqua che dovrà essere una quasi normalità”. Tutto, però, dipenderà dall’evoluzione epidemiologica e dalla diffusione delle mutazioni. In tal senso, il Ticino può guardare al futuro con una certa: nonostante la variante inglese sia presente in Ticino da gennaio i numeri sono stabili a livelli abbastanza bassi, ha detto Gobbi, “cosa che ci fa ben sperare nell’ottica del 22 marzo”.

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