La politica immagina il nuovo assetto della giustizia ticinese. Sono tante le proposte elaborate dalla sottocommissione Giustizia, istituita a inizio estate per fare ordine nel terzo potere dello Stato. Proposte, appunto. Tutto potrebbe ancora cambiare, come sottolinea ai microfoni di Ticinonews la deputata Cristina Maderni. “È una bozza provvisoria, che deve essere ancora discussa all’interno di tutta la Commissione e soprattutto nei gruppi parlamentari. Abbiamo cercato di preparare un documento dove le forze presenti nella sottocommissione - che peraltro sono tutte quelle rappresentate in Commissione - fossero d’accordo. Vogliamo avere dei punti sui quali siamo solidi e che siamo tutti convinti vadano realizzati”.
Le proposte
Sul tavolo della Commissione giustizia e diritti giungerà quindi un primo documento di sette pagine con numerose idee. Si parte dalla stretta attualità, ovvero i disagi interni al Tribunale penale cantonale. La soluzione immaginata dalla Sottocommissione è l’introduzione di un codice etico. C’è il capitolo, sempre scottante, delle nomine dei magistrati. La Commissione di esperti indipendenti, chiamata a fare una prima scrematura dei candidati, non dovrà più basarsi solo sulle competenze giuridiche, ma valutare anche altre capacità e la loro personalità. Inoltre, dopo questa prima cernita, la Giustizia e diritti selezionerà dei candidati da sottoporre a un assesment il cui esito sarà vincolante per stabilire se un profilo sia idoneo o meno alla carica. I magistrati dovrebbero inoltre affrontare un periodo di prova. La loro nomina rimarrebbe però prerogativa del Gran Consiglio. Gran Consiglio che in futuro potrebbe decidere anche i giudici di pace. Sparirebbe quindi l’elezione popolare e la carica potrebbe essere assunta solo da giuristi.
"Reintrodurre la figura del sostituto procuratore"
Per fare fronte al carico di lavoro del Ministero pubblico, la Sottocommissione non propone un aumento del numero di procuratori, ma di reintrodurre la figura del sostituto procuratore pubblico e di mantenere quella di segretario giudiziario. Inoltre, all’interno della procura verrebbe creata una vera e propria Direzione con competenze amministrative e finanziarie, con la possibilità di intervenire nei confronti dei singoli procuratori. La composizione del Consiglio della magistratura rimarrebbe invariata, ma il presidente lavorerebbe al 100% e sarebbe una figura professionale.
Le tempistiche
Numerose modifiche per il terzo potere, che però non vanno a toccare in maniera radicale alcuni degli aspetti più controversi della giustizia, come il numero di procuratori, da più parti giudicato inadeguato alla mole di lavoro, ma anche la nomina dei magistrati da parte della politica. “Abbiamo ascoltato coloro che lavorano ogni giorno nella giustizia, abbiamo analizzato quelli che sono gli atti ad oggi ancora pendenti in Commissione e abbiamo cercato di fare un sunto, portando anche le conoscenze di tutti noi commissari", precisa Maderni. "Non è stato niente di stravolgente, ma se verrà realizzato sarà un grande bene per la giustizia”. L’auspicio della sottocommissione è avere un messaggio del Governo entro il mese di giugno. Per alcune di queste modifiche si dovrebbe passare dal voto popolare, con un inevitabile allungamento delle tempistiche.