Lugano
Si chiamerà "PalaRaiffeisen" il nuovo Palazzetto dello sport del PSE
Redazione
3 mesi fa
Si chiamerà ‘’PalaRaiffeisen’’ il Palazzetto dello Sport della città di Lugano. Il nome della futura struttura è stato svelato oggi a Cornaredo, dove è stata posata la prima pietra di quella che è stata definita un’opera cardine dell’intero Polo Sportivo e degli eventi. Il palazzetto sorgerà come previsto nel novembre 2026.

Tanti sorrisi, ma soprattutto tanta soddisfazione per i passi compiuti fino ad oggi. È passato solo un anno dall’inizio dei lavori al Polo Sportivo e degli Eventi e oggi gli enti coinvolti nel progetto si sono riuniti per posare la prima pietra del nuovo Palazzetto dello Sport. “Come era stato programmato, sia l’Arena sportiva che il Palazzetto stanno seguendo i tempi previsti”, ci spiega il sindaco Michele Foletti. “E questo nonostante la primavera molto piovosa, ma sono riusciti a recuperare il tempo perso”.

Verso una rivoluzione per diverse realtà sportive

Il futuro Palazzetto dello Sport rivoluzionerà diverse realtà sportive, a cominciare dai Basket Lugano Tigers e dal Volley Lugano. Società che oggi sono obbligate ad allenarsi e giocare in altre strutture. “Per quanto riguarda lo sport, la Città di Lugano aveva bisogno di un’installazione moderna e al passo con i tempi”, ci spiega il presidente dei Lugano Tigers Alessandro Cedraschi. “Quindi questo Palazzetto ci aiuterà tantissimo nello sviluppo della nostra attività e nel futuro dei nostri giovani”. Il presidente di Volley Lugano, Paolo Bernasconi, ha poi voluto aggiungere che “abbiamo più gruppi: da sociale puro, all’élite fino alla Serie A. Speriamo di arrivare in forma con il Palazzetto per poter partecipare alla Coppa Europa”. Il vicesindaco Roberto Badaracco non ha infatti nascosto la frustrazione e il dispiacere di questa situazione che vivono le due società, ma più in generale tutto l’ambiente sportivo. “Mancava un Palazzetto dello sport, una struttura che potesse ospitare questo tipo di prestazioni o giochi. Queste due squadre erano sempre confrontate con soluzioni intermedie, che non erano il massimo. Anche perché spesso bisognava uscire dal territorio di Lugano. Ora, ci sarà invece un vero Palazzetto sul suolo di Lugano, e probabilmente sarà il più bello del Cantone”.

L’offerta della nuova struttura

Nella nuova struttura al chiuso (che potrà ospitare fino a 3mila spettatori per gli eventi sportivi e circa 4mila per gli appuntamenti non legati allo sport) ci sarà spazio per altri movimenti, come il Judo o la scherma, ma anche la pratica di discipline e attività ricreative rivolte a persone con disabilità. “È una realtà viva e molto importante per sport per disabili fisici in Ticino”, ci spiega Walter Lisetto, presidente dell’associazione Insuperabili. “Ci sono due club che fanno capo all’Associazione svizzera per paraplegici. Quindi penso che avere oggi un ufficio che faccia da antenna per tutto il Ticino, presentando l’offerta di questo tipo di sport, rappresenta un momento molto importante di inclusione”.

Questione aumento dei costi

Tutto procede quindi come previsto, nonostante un paio di settimane fa la Città aveva tenuto un infopoint durante il quale era emerso un aumento dei costi di circa 1,7 milioni di franchi. “Abbiamo subìto tutte le difficoltà con cui si è trovata confrontata l’edilizia in generale a partire dalla pandemia. Quindi la rottura delle filiere di rifornimento, e poi la guerra e i conseguenti rincari energetici che hanno fatto aumentare i costi di costruzione, in particolare i materiali. Chiaramente dobbiamo aspettare la fattura, ma è chiaro che con tutti i cambiamenti ci saranno delle modifiche in rialzo al preventivo”, ha spiegato ancora il sindaco.

Ancora molti pareri negativi

Non è un mistero che il progetto, nel corso del suo iter, abbia attirato anche pareri negativi e non solo entusiasti. Ma – ha precisato ancora il vicesindaco – al termine dei lavori di tutto il comparto (previsti sempre nel 2026) tutti capiranno il reale valore del PSE. “Sono sicuro di sì. Basta guardare al LAC, che è stato discusso tantissimo. Non sono mancate le diatribe e i tempi di costruzione erano ben più lunghi di questi, circa 6. Ma una volta inaugurato le critiche sono sparite e sono rimasti tutti a bocca aperta. Spero quindi di essere un buon profeta e che quando il nuovo Stadio e il nuovo Palazzetto saranno ultimati la popolazione si renderà conto che non potevano farne a meno in quanto necessario”, ha concluso Badaracco.