Ticino
“Si crei un abbonamento per giovani per un accesso all’informazione regionale”
Redazione
5 ore fa
Una mozione interpartitica chiede al Consiglio di Stato di elaborare un progetto in tal senso. "I ragazzi utilizzano raramente fonti di informazione".

Elaborare un progetto, in accordo con le testate quotidiane ticinesi a pagamento, per la creazione di un “abbonamento all’informazione” a favore dei giovani maggiorenni fino a 26 anni residenti in Ticino. È la richiesta formulata al Consiglio di Stato in una mozione interpartitica firmata da diversi granconsiglieri. “Il tema dell’accesso dei giovani all’informazione è di grande attualità e viene dibattuto in molti ambiti”, si legge nel documento. “Il predominio sempre maggiore dei social media pone un problema maggiore: l’accesso all’informazione è limitato dai formati dominanti nei social media e dal predominio in questo settore delle grandi corporation globali”. Un fenomeno “che crea un sistema di informazione sempre più difficile da decifrare ed espone a rischi di manipolazioni”.

Il fenomeno delle "bolle"

In Svizzera, "quasi un terzo dei giovani ha poco o nessun interesse per le notizie". Diversi studi mostrano come gli eventi mondiali quotidiani sono di secondaria importanza per ragazzi e ragazze, "che utilizzano raramente fonti di informazione e sviluppano quindi un’alfabetizzazione limitata nell’affrontare e nell’elaborare le notizie, ciò che a sua volta li rende più soggetti/vulnerabili alla disinformazione”. Vi è poi il fenomeno delle “bolle”, dentro le quali si tende a navigare, orientati e diretti dagli algoritmi che portano ad avere contatti e informazioni che vanno solo nella direzione di confermare le proprie opinioni o il proprio credo, senza aprirsi al confronto. In questo contesto “perdono sempre più peso l’interesse e l’attenzione per i temi politici e sociali di valenza nazionale o regionale. Questo è un pericolo per l’informazione e, in ultima analisi, per l’esercizio della democrazia”.

Situazione difficile anche per i quotidiani ticinesi

Il fenomeno sopracitato si intreccia con le difficoltà dei giornali, "confrontati con una crisi delle entrate pubblicitarie e con gli inserzionisti che si rivolgono sempre più verso il mercato dell’online. In questi anni sia il Corriere del Ticino sia La Regione hanno dovuto ridurre gli effettivi, "con una conseguente penalizzazione dell’offerta giornalistica. Un prezzo pesante per i collaboratori colpiti dalle misure di ristrutturazione, ma anche per il pubblico, privato di una parte dell’offerta". Di fronte a queste situazioni, "riteniamo sia urgente intervenire per lo meno con misure che diano un piccolo contributo sia incentivando la popolazione giovanile ad accedere all’informazione di qualità che abbia un occhio attento all’attualità nazionale e regionale, sia dando un po’ di fiato alle finanze delle due testate quotidiane ticinesi".

La proposta

Con questa mozione si chiede dunque al Consiglio di Stato di elaborare un progetto di “abbonamento all’informazione”, ispirandosi al modello di quello generale per la cultura per i giovani fino a 26 anni. Si tratterebbe di costruire un accordo con le testate quotidiane a pagamento (Corriere del Ticino e La Regione) che preveda un abbonamento alla versione online per giovani maggiorenni fino a 26 anni residenti in Ticino. Una parte della sottoscrizione andrebbe finanziata dal fondo cantonale (80 franchi), il resto dal beneficiario. Il costo di un abbonamento online varia da 120 franchi per La Regione a 129 per il Corriere del Ticino. 

Le richieste

Si chiede inoltre all'Esecutivo cantonale di stanziare un credito annuale di almeno 290mila franchi (questa cifra "rappresenta un tetto, oltre il quale il contributo all’abbonamento non viene più offerto); di elaborare una campagna di informazione sui propri siti e social media, sollecitando anche i Comuni a pubblicizzare l’iniziativa; di fornire una valutazione annuale dell’operazione e di proporne l’eventuale rinnovo dopo tre anni di esperienza.

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