Paradiso
Sindacalisti assolti, il Municipio non si arrende
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Redazione
7 ore fa
Il Municipio di Paradiso ha presentato ricorso contro la sentenza che aveva assolto i tre sindacalisti di Unia dall'accusa di coazione per una protesta pacifica davanti ai magazzini comunali.

Non sembra esserci ancora la parola fine per la vicenda giudiziaria che ha avuto inizio nell’ottobre 2021 davanti ai magazzini municipali di Paradiso, sulla cui sentenza è giunto un ricorso. Motivo per cui ora dovrà esprimersi la Corte di appello e revisione penale (CARP). Ma facciamo un passo indietro. Lo scorso 21 novembre la Pretura penale aveva assolto i tre sindacalisti di Unia – Giangiorgio Gargantini, Vincenzo Cicero e Matteo Poretti – accusati di coazione dal Municipio di Paradiso . L’accusa – lo ricordiamo –  si riferiva a un’azione di protesta organizzata il 25 ottobre 2021 davanti alla sede del Comune, volta a denunciare presunte irregolarità nelle condizioni di lavoro di alcuni operai.

L’accusa

Secondo l’accusa, la manifestazione avrebbe ostacolato il regolare svolgimento delle attività municipali, “inducendo numerosi dipendenti comunali all’astensione dell’attività lavorativa, nonché minacciato di grave danno e intralciato la libertà di agire dei membri di Municipio e Comune di Paradiso". Municipio che, attraverso il sindaco Ettore Vismara, aveva quindi sporto denuncia e rappresentato in aula dall’avvocato Edy Salmina. I sindacalisti, invece, hanno sempre difeso la natura simbolica e pacifica della loro azione, sostenendo che il loro intervento mirava unicamente a tutelare i diritti dei lavoratori. “La nostra era un’azione simbolica per dimostrare il nostro sostegno ai lavoratori presenti. Un metodo già utilizzato in passato senza conseguenze a livello di giustizia”, aveva infatti affermato Gargantini.

L’assoluzione

Nella sua sentenza, il giudice Flavio Biaggi aveva poi stabilito che “l’azione sindacale di Unia non ha mai raggiunto il livello paragonabile alla violenza o alla minaccia. Non siamo qui per parlare di diritti e libertà, bensì di un reato penale: la coazione, a cui si riferiscono una miriade di azioni”, aveva esordito Biaggi leggendo la sentenza, specificando che “il reato presuppone violenza o minaccia o intralcio alla libertà d’agire. I primi due casi vanno esclusi subito, non sono nemmeno citati nei decreti”. Inoltre, non erano emerse prove che dimostrassero che la protesta abbia effettivamente impedito a qualcuno di lavorare. Di conseguenza, i tre sindacalisti erano stati assolti con formula piena.

L’appello

Ma la vicenda giudiziaria, come detto, non si chiude qui. Stando a quanto anticipato dal Corriere del Ticino, nei giorni scorsi, l’avvocato Salmina ha infatti presentato ricorso contro la sentenza, chiedendo alla Corte di appello e revisione penale (CARP) di annullarla completamente e di condannare i sindacalisti secondo i decreti d’accusa iniziali. Una posizione netta, quella del Municipio di Paradiso e del sindaco Ettore Vismara, che proseguono la battaglia legale. Il sindacato respinge però nuovamente le accuse, definendo il ricorso un tentativo di ridurre al silenzio la loro attività, ma ribadisce che non farà passi indietro. Matteo Poretti critica anche il costo del procedimento per i contribuenti. Nel frattempo, il Ministero pubblico sta ancora valutando se aderire all’appello