"Una recente indagine di 'Dipendenze Svizzera', finanziata dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), ha evidenziato come, nel 2022, il 4% dei maschi e il 10% delle ragazze tra gli 11 e i 15 anni, abbia un rapporto 'problematico' con le nuove tecnologie più diffuse come internet e social media, soprattutto attraverso lo smartphone". Inizia così l'interrogazione di Tiziano Galeazzi (Udc) e sottoscritta da cinque granconsiglieri di Udc, Verdi liberali, Plr e Lega. I deputati vogliono avere un quadro ticinese della situazione dell'utilizzo di smartphone e social media da parte di bambini e ragazzi, delle sue conseguenze e della sensibilizzazione sul tema.
Conoscenze e sensibilizzazione
"Quali sono oggi gli strumenti di cui il Consiglio di Stato dispone, attraverso la scuola, per fornire ai ragazzi una sufficiente base di conoscenza e competenza sull’utilizzo degli smartphone e dei social media?", chiede Galeazzi quale prima domanda. Il deputato Udc prosegue chiedendo al Governo informazioni sulla diffusione di questi mezzi (inclusa l'"Intelligenza artificiale generativa") fra i giovani ticinesi, sulla formazione dei docenti sulla questione e sulle modalità di valutazione delle loro competenze, nonché sulla sensibilizzazione dei genitori.
Cyberbullismo
Fra gli interrogativi posti, Tiziano Galeazzi torna sul tema della violenza a scuola, a un mese di distanza da un suo altro atto parlamentare in cui chiedeva conto degli episodi violenti avvenuti negli scorsi mesi fra le quattro mura scolastiche, a opera di allievi. Nell'interrogazione odierna la violenza evocata è però virtuale: "Quanti episodi di cyberbullismo sono stati segnalati alle scuole elementari, medie e medie superiori del Cantone, negli ultimi tre anni?". Galeazzi chiede infine se siano "aumentati i fenomeni di disagio psicologico o psichico legati all’utilizzo delle nuove tecnologie".