Missione umanitaria
Soccorritori ticinesi tornano in Ucraina: "Questa volta useremo la telemedicina"
Thomas Schürch
9 mesi fa
Giacomo Della Pietra e Gianluca Ugolini si recheranno in Donbass a metà marzo e sarà ancora più impegnativo dal punto di vista della sicurezza: "La gente del posto necessita di un supporto quasi più morale che fisico".

A distanza di sei mesi dalla loro prima missione umanitaria in Ucraina, i paramedici di Tre Valli Soccorso Gianluca Ugolini e Giacomo Della Pietra sono pronti a tornare nel Paese martoriato dal conflitto. L’obiettivo è sempre quello di portare aiuti umanitari e paramedici nelle zone di guerra e fornire formazione alla gente del posto. La spedizione si svolgerà sotto il cappello dell’Associazione “Humanitarian nursing and paramedical aid” (Hunpa), fondata da Ugolini e Della Pietra dopo la già citata missione di settembre, che ha quale scopo l’organizzazione e l’erogazione di interventi di assistenza infermieristica e paramedica in contesti internazionali caratterizzati da situazioni di crisi.

L’organizzazione

I due paramedici partiranno per l’Ucraina a metà marzo. L’idea è di giungere a destinazione nel finesettimana del 16-17 (weekend, tra l’altro, delle elezioni in Russia) e di rimanere sul posto una decina di giorni. “Saremo in Donbass e opereremo nell’area, fino ad alcune decine di chilometri dal fronte, in accordo con partner locali”, spiega Della Pietra a Ticinonews. “Come veicolo utilizzeremo un mezzo simile a un’automedica, attrezzato per le nostre attività”.

Le attività da svolgere

La missione, in concreto, consiste nell’effettuare attività medica e paramedica nei villaggi che in precedenza erano stati occupati, dove la popolazione locale vive in situazione di difficoltà, senza elettricità, acqua o supporto sanitario. “Ci aspettiamo di trovare persone che non hanno accesso alle cure da diversi mesi e necessitano quindi di check-up e di controlli della salute e delle loro condizioni di malattia cronica”, prosegue Della Pietra. Vista l’esperienza precedente “sappiamo cosa aspettarci. La gente del posto necessita, in particolare, di un supporto quasi più morale che fisico: sapere che qualcuno si preoccupa per loro”.

La novità

Rispetto alla spedizione di settembre vi è una novità importante. “Viste le tante difficoltà che concernono alcune terapie, lavoreremo con la telemedicina, la quale ci consentirà di eseguire le visite in loco e di trasmettere rapidamente i dati a un medico in Ticino, per poter condividere con lui una strategia terapeutica”. Si tratta di una possibilità importante “per la quale ringraziamo il Circolo Medico Tre Valli, che ci sosterrà in questa attività, così come ci ha aiutati nella raccolta del materiale”. Ma non è tutto: una piccola parte della missione sarà anche dedicata alla cura degli animali, “perché ci siamo resi conto che per molte persone che si trovano in quei villaggi, cani e gatti costituiscono l’unica compagnia rimasta”.

La situazione in Donbass

Operare in un Paese coinvolto in una guerra necessita di una minuziosa pianificazione e di un’adeguata preparazione, oltre al supporto di vari collaboratori in materia di sicurezza e strategia. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto “noi ci appoggeremo su partner locali, con cui concorderemo tutti gli spostamenti in Donbass”, precisa Della Pietra. Anche perché “per entrare nelle zone sensibili servono autorizzazioni speciali e persone che parlano la lingua locale”. Questa missione, inoltre, sarà più impegnativa sul piano della sicurezza perché “le attività militari si sono fatte più intense e frequenti, il fronte si è spostato ed è stata presa la città di Adviika”. Adesso “gli operatori sanitari rischiano di essere presi di mira ancora di più”.

La preparazione

Per questa spedizione la preparazione ha previsto un "refresh" delle conoscenze già acquisite e un approfondimento della medicina nei contesti toccati da attività militari. Non solo. Non è mancata una quotidiana raccolta di informazioni su cosa accade in Ucraina; studi sulla geografia e sulle attività in corso nei territori occupati, sul clima, sull’ambiente e sulle armi impiegate. “Sono tutti dettagli che servono per essere pronti”.

Come sostenere la missione

Per la preparazione strategica “un ringraziamento va alla ditta saintmichaelservices.ch e a tutti coloro che ci hanno aiutato nella raccolta del materiale”. L’intera missione “sarà svolta in collaborazione con il Gruppo Frontiere di pace, che sarà sempre al nostro fianco. Loro consegneranno beni di prima necessità, mentre noi cercheremo di fornire la massima assistenza possibile alle persone”. Dato che i due paramedici sono sempre in cerca di sostegno per finanziare carburante, attrezzature e cibo necessari alla loro missione, chi volesse offrire il proprio contributo può contattarli tramite il sito dell’Hunpa, via email, oppure su Instagram.

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