Povertà
Soccorso d'inverno: "C'è gente che ci contatta perché non ha più nulla da mangiare"
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Redazione
6 ore fa
“In Ticino la povertà sta assumendo proporzioni allarmanti” a dirlo è il Soccorso d’inverno che in occasione del lancio della tradizionale colletta ha tracciato un bilancio dell’ultimo anno. “Ci chiamano persone disperate che rischiano di rimanere al buio e hanno il frigo vuoto” spiega la direttrice dell’Associazione Paola Eicher-Pellegrini.

Nell’ultimo anno il Soccorso d’inverno Ticino ha gestito 891 casi, aiutando 1’473 persone, di cui 549 erano bambini. Sono le cifre pubblicate ieri in occasione del lancio della colletta che consente all’Associazione di sostenere persone e famiglie in difficoltà economiche. “In questo ultimo anno contabile la povertà in Ticino sta assumendo proporzioni – a nostro avviso – allarmanti”, sottolinea Paola Eicher-Pellegrini direttrice di Soccorso d’Inverno Ticino. “Ancora una volta abbiamo ricevuto circa 900 richieste di aiuto. Un numero che è triplicato rispetto ai numeri pre-pandemici e che non è mai più sceso da allora”.

Patire la fame in un Paese con aiuti sociali, com’è possibile?

L’aiuto interviene in situazioni di emergenza e in modo molto concreto, come il pagamento delle bollette per evitare che chi si trova con l’acqua alla gola riceva ordini di sfratto, precetti esecutivi o che si trovi al buio. “Dal nostro osservatorio abbiamo potuto constatare che le maggiori difficoltà sono inerenti ai costi della salute, a quelli legati all’alloggio e alle bollette dell’energia. Abbiamo però anche un numero molto alto di persone disperate che ci contattano perché non hanno davvero più nulla da mangiare”. Ma com’è possibile arrivare a patire la fame in un Paese dove esistono gli aiuti sociali? “Perché comunque spesso i calcoli si rifanno all’anno prima e magari durante l’anno in corso una persona ha cambiato lavoro o è stata licenziata. Quindi i calcoli fatti prima non rispecchiano più la realtà. Nonostante ci siano i sussidi e gente che ne benefici, questi spesso e volentieri non vengono però dati a chi ne avrebbe diritto”.

"Una persona su 4 non può affrontare spese improvvise"

La povertà reddituale in Svizzera colpisce, oltre l’8% della popolazione. In Ticino nell’ultimo anno il soccorso ha erogato mediamente 1’499 franchi per richiesta, per un importo complessivo di oltre 930’000 franchi. E negli anni il profilo di chi bussa alla porta dell’associazione è cambiato. “Molto spesso sono donne e giovani, anche senza impiego. Ma anche studenti i cui genitori non sono più in grado di pagare loro la cassa malati. A essere però particolarmente in crescita sono i cosiddetti lavoratori poveri, o working poor: persone che hanno un’occupazione, ma che rischiano comunque di trovarsi in una situazione di povertà ed esclusione sociale”. In Ticino – ha poi sottolineato Eicher-Pellegrini – una persona su quattro non è in grado di sostenere una spesa improvvisa di 2'500 franchi. È la cruda realtà di rincari continui e in ogni settore, ecco perché la colletta stella diventa sempre più importante. “È molto difficile tenere il passo fra richieste e donazioni, perché queste ultime non tengono il ritmo. Per questo motivo siamo sempre molto grati di ricevere donazioni”.