Tra simulazioni, esercizi e dimostrazioni, la Polizia cantonale ha oggi voluto incontrare la popolazione a Lodrino in occasione della terza edizione delle sue Porte aperte. E i ticinesi hanno risposto in massa per assistere a ricostruzioni di casi reali come quella di una presa d’ostaggi, o di arresto di un individuo armato, così come di una manifestazione che degenera nella violenza. Come detto, sono stati numerosissimi, grandi e piccini, che hanno voluto vedere e toccare con mano le diverse attività di polizia del nostro Cantone. Qualcosa che ha reso soddisfatto il Comandante Matteo Cocchi. “Oggi come cinque anni fa abbiamo avuto un inizio col botto. È venuta tantissima gente e siamo molto contenti di questo, perché è un’ottima occasione per noi per presentarci al pubblico e ai nostri cittadini”. Ma quanto è importante per la Polizia cantonale una giornata come quella di oggi? E perché? “È importantissima, perché permette a chiunque, dall’agente al cittadino, di avvicinarsi vicendevolmente in una situazione neutra, diversa dal quotidiano e quindi magari anche particolare”. Cocchi ci ha infatti spiegato che oggi a Lodrino i visitatori avevano la possibilità di porre domande, avvicinarsi e toccare con mano tutte le nostre specializzazioni. “A sua volta, l’agente può rispondere a delle domande prendendosi tutto il tempo e può presentarsi nella sua attività”.
Opportunità di carriera
Tra divertimento ed esercizi, quella odierna è stata una giornata pensata anche per mostrare le tante opportunità di carriera professionale in questo ambito. “Io lo spero, la Polizia cantonale è un’istituzione che ha al suo interno tanti mestieri, e oggi si possono scoprire”. Ad aver gestito l’organizzazione delle Porte Aperte è stato il Capitano della polizia cantonale Christophe Cerinotti. “Cinque anni fa erano circa 5mila le persone presenti. Oggi, anche grazie alla bella giornata, penso che supereremo questi numeri”. Per Cerinotti l’evento ha rappresentato sì un’occasione importante per mostrare i vari mestieri della polizia, ma anche e soprattutto un’opportunità “per mostrare alla gente che la polizia non è solo repressione e mostrare come possiamo essere di aiuto facendo anche prevenzione”. Giornata in cui è stato quindi possibile mostrare ai cittadini anche le attività forse meno “spettacolari”, ma altrettanto importanti della polizia. “Le dimostrazioni sono una parte dell’attività di polizia di oggi. Sono infatti stati allestiti anche degli stand dedicati a tutto quello che non fa scena. La polizia giudiziaria in particolare lavora un po’ più nell’ombra, ma che in ambito di inchiesta riesce a mostrare quello che fa a chi solitamente ignora questo ramo della polizia”, ha concluso Cerinotti.