Il primo appuntamento della stagione espositiva 2022 a SpazioReale è tutto dedicato all’opera del celebre fotoreporter siciliano Ferdinando Scianna.
Figure avvolte nel sonno, immagini di uomini e animali dormienti da osservare in punta di piedi: è questa l’essenza degli ottanta scatti che accoglieranno i visitatori a Monte Carasso dall’11 marzo al 24 aprile 2022. Frutto di oltre trent’anni di carriera, le opere che compongono l’esposizione Dormire, forse sognare sono la testimonianza della profonda fascinazione per il sonno, il sogno ed il mondo onirico che da sempre alberga in Ferdinando Scianna. “Scoprii che tra le mie fotografie moltissime ce ne sono di gente che dorme, e che ne ho fatte sempre, fin da quando ho incominciato a fotografare, dappertutto nel mondo dove l’azzardo della vita e del mio mestiere mi ha portato”. Così Ferdinando Scianna, fotoreporter siciliano di fama internazionale, primo fotografo italiano ad entrare a far parte della prestigiosa agenzia Magnum Photos, descrive la sensazione di sorpresa sperimentata nell’accorgersi che i suoi archivi erano disseminati di scatti che ritraevano individui addormentati.
Quella che ha dato origine all’esposizione “Dormire, forse sognare” – spiega il fotografo – è stata infatti una scoperta quasi casuale: la ricerca di un negativo dimenticato in mezzo ad altri ha portato alla luce una serie di immagini che – senza appartenere ad un progetto unico o essere legate ad un intento preciso – erano unite da un fil rouge inequivocabile: il sonno. Da questo corpus iniziale, attraverso un puntiglioso lavoro di selezione e di arricchimento durato diversi anni, ha preso forma la galleria di ottanta scatti che, dal prossimo 11 marzo, illuminerà le pareti di SpazioReale. “Sono profondamente affascinato dall’incrociarsi del tempo che vive il fotografo con il tempo, uguale e diverso, di chi sta dormendo. Mi interessa ritrovare nelle mie fotografie un fatto così naturale, così quotidiano e universale, eppure così privato e ‘rimosso’, al quale ci si abbandona quasi di nascosto”, spiega Scianna.
Dalle campagne alle metropoli, dagli angoli appartati di paesini sperduti alla folla che inonda le strade, dai treni in corsa all’atmosfera rarefatta degli interni, ciascuna delle fotografie che compongono la mostra si fa manifestazione diretta di questo apparente ossimoro, della tensione scaturita dall’unione di un gesto così intimo e, insieme, così universale. Il visitatore di “Dormire, forse sognare” – celebre citazione shakespeariana – si troverà confrontato con un’esposizione a tratti dolce e leggera, come il sonno dei bambini, a tratti più cupa e tormentata, laddove, per esempio, al dormiente manca il privilegio di un letto e la protezione di una casa, e l’immagine del sonno si fa evocatrice di vulnerabilità, di pericolo, e – in alcuni casi – di morte. Una sensazione, quest’ultima, che non deve tuttavia fuorviare la percezione dell’osservatore perché, come osserva Scianna, “ognuna di queste fotografie parla di vita: se non c’è sonno non c’è vita, e un uomo che dorme è un uomo vivo. Perché il sonno non è soltanto il tempo del riposo, ma è anche la porta per entrare nell’oceano immenso del sogno, una delle forme più intense della vita”.
A corredo degli ottanta scatti firmati da Ferdinando Scianna sarà predisposta un’installazione ambientale ideata da Riccarda Guidotti, Luca Mengoni e Claudio Tettamanti: concepita ad hoc per questi spazi espositivi, l’installazione offrirà al visitatore la lettura a più voci dei brani letterari selezionati da Scianna per il catalogo della mostra.
Venerdì 11 marzo, in occasione dell’apertura, SpazioReale ospiterà un dialogo fra Ferdinando Scianna ed Elio Schenini, storico dell’arte e curatore indipendente. Nel corso della serata, dalle 18:00 alle 21:00, il pubblico avrà inoltre la possibilità di visitare la mostra in anteprima. Il 12 aprile sarà la volta, invece, di una tavola rotonda promossa in collaborazione con la Fondazione Sasso Corbaro: La vita è sogno, il sogno è vita. Al centro dell’obiettivo ci sarà, come recita il titolo della serata, il tema del sogno affrontato da angolature diverse: dalla psichiatria alla neurologia, passando per la poesia. Anche in questo caso, la mostra sarà eccezionalmente aperta al pubblico dalle 18:00 alle 20:30.
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