Stupefacenti
Sperimentazione cannabis, anche il Ticino è pronto a decollare
© Crinari
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Redazione
13 ore fa
Il progetto "Cannabis Ticino" di Verzasca, sviluppato con l'Università di San Gallo, mira a sperimentare la regolamentazione della cannabis a fini ricreativi, analizzando gli effetti su consumatori abituali adulti residenti nei distretti coinvolti, previo via libera definitivo dall'Ufficio federale della sanità pubblica.

La sperimentazione a scopo ricreativo della cannabis potrebbe approdare ben presto anche in Ticino. Stando a quanto riporta la Regione, il Comitato etico cantonale ha rilasciato l'autorizzazione alla ditta TiCann SA di Verzasca per il progetto "Cannabis Ticino", sviluppato unitamente all'Università di San Gallo, la quale si occuperà di analizzare scientificamente gli effetti di una possibile regolamentazione per svago nella popolazione. La questione è ora nelle mani dell'Ufficio federale della sanità pubblica, a cui spetta il via libera definitivo al progetto. In Svizzera, lo ricordiamo, il tema della regolamentazione della cannabis a scopo ricreativo è oggetto di discussione da diversi anni, con iniziative sia a livello federale sia cantonale.

Un progetto nato da esperienze personali

Christine Cyr Pinana, titolare della TiCann SA, ha depositato a dicembre 2023 una richiesta di autorizzazione per una sperimentazione locale. Cresciuta in Canada, ha visto i benefici della regolamentazione della cannabis, che ha garantito maggiore sicurezza e qualità ai consumatori. Dopo i primi contatti con le autorità e il mondo politico ticinese, i riscontri sono stati in gran parte positivi, e Cyr Piana ha confermato che alle nostre latitudini c'è interesse a raccogliere dati sul consumo in Ticino. Se approvato, il progetto sarà rivolto esclusivamente ad adulti residenti nei distretti coinvolti e già consumatori abituali di cannabis. Sono esclusi minori, donne in gravidanza o in allattamento e persone con particolari problematiche di salute. Dal punto di vista scientifico, lo studio sarà gestito da ricercatori dell’Università di San Gallo, in modo completamente autonomo. E anche i Comuni dovranno rilasciare autorizzazioni specifiche per consentire la vendita sul loro territorio. Tutto dipenderà dal via libera dell'Ufficio federale della sanità pubblica. 

Discussione in Ticino

In Ticino, il dibattito sulla regolamentazione della cannabis è stato portato all'attenzione politica attraverso un'interrogazione presentata nel 2016 dal deputato PLR Fabio Käppeli. Questo atto parlamentare, firmato da altri 33 deputati appartenenti a otto diversi partiti, sottolineava la necessità di avviare sperimentazioni locali sulla regolamentazione del mercato della cannabis. Gli interroganti hanno evidenziato come altre città svizzere stessero pianificando progetti pilota e hanno sollecitato il Cantone Ticino a non rimanere indietro in questo ambito. Le domande poste al Consiglio di Stato riguardavano, tra l'altro, il numero di consumatori di cannabis in Ticino, la qualità della cannabis disponibile sul mercato nero e le possibili misure preventive e di riduzione del danno. Inoltre, si chiedeva un'analisi delle opportunità economiche derivanti da una possibile regolamentazione, come la creazione di posti di lavoro e l'aumento delle entrate fiscali. Circa otto mesi fa, la Commissione Sanità e Sicurezza Sociale si era trovata divisa sulla sperimentazione della cannabis nel cantone. Due rapporti contrastanti erano stati presentati. A sostenere la sperimentazione era stato Danilo Forini (PS), che aveva sottolineato quanto il consumo di cannabis fosse già una realtà diffusa e che ignorarla non avrebbe risolto il problema. Secondo lui, affrontare la questione in modo pragmatico avrebbe permesso di acquisire esperienza diretta, con benefici sia sul fronte della salute pubblica sia su quello della sicurezza. L’idea era quella di studiare da vicino l’impatto di una regolamentazione più strutturata, per proteggere meglio i giovani e ridurre i rischi legati al mercato nero. Dall’altra parte, però, il rapporto di maggioranza, sostenuto da Maurizio Agustoni (Il Centro), si era espresso in modo netto contro la sperimentazione. Il suo punto di vista era chiaro: in Svizzera erano già in corso sette progetti pilota in altri cantoni e aggiungerne uno in Ticino non avrebbe portato alcun valore aggiunto. Inoltre, riteneva che la gestione della vendita sperimentale di cannabis non dovesse ricadere sull’amministrazione cantonale. Il dibattito politico era stato piuttosto acceso. Da una parte, la sinistra e una parte del PLR erano favorevoli alla mozione, mentre Lega-UDC e Il Centro si erano detti contrari. La questione è attesa in Gran Consiglio nella primavera di quest'anno, con la prospettiva di una discussione tutt’altro che semplice.

Iniziative a livello federale

Nel 2016, le città di Ginevra, Basilea, Berna e Zurigo avevano espresso l'intenzione di avviare progetti pilota per valutare l'efficacia dei Cannabis Social Club (CSC) nel contesto svizzero. Tuttavia, nel novembre 2017, l'Ufficio federale della sanità pubblica aveva bloccato queste iniziative a causa della mancanza di una base legale adeguata. In risposta, nel dicembre 2017, una maggioranza assoluta dei membri di entrambe le camere parlamentari ha firmato una mozione per modificare la legge vigente. Nonostante ciò, nel giugno 2018, il Consiglio nazionale ha respinto di misura la mozione, dopo che era stata approvata dal Consiglio degli Stati. Successivamente, nel luglio 2018, il Consiglio federale ha presentato al parlamento una proposta per futuri studi sulla cannabis. Tuttavia, nell'agosto 2022 il Cantone di Basilea Città ha avviato il progetto pilota "WEED CARE", permettendo la vendita controllata di cannabis in nove farmacie. L’iniziativa, della durata di due anni e mezzo, aveva coinvolto circa 370 partecipanti già consumatori, con l’obiettivo di studiare gli effetti della regolamentazione sulla salute e sul comportamento d’acquisto. I prodotti, tra fiori essiccati e hashish, rispettavano elevati standard qualitativi e venivano venduti a prezzi compresi tra 8 e 12 franchi al grammo, per competere con il mercato nero. Ai partecipanti venivano fornite informazioni sul consumo responsabile e, in caso di necessità, era previsto un supporto medico. Successivamente, nel marzo 2023 il progetto pilota per la distribuzione controllata di cannabis nella città di Zurigo ha poi ricevuto l'autorizzazione dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). I produttori avevano quindi ricevuto il via libera alla coltivazione e alla distribuzione a partire dall'agosto di quell'anno. Un mese dopo la sua apertura (avvenuta nel dicembre 2023) il negozio di Losanna dove si può acquistare cannabis in modo regolarizzato aveva venduto 4,5 kg dello stupefacente. "Pensiamo di aver sottratto il 5% dal mercato nero", aveva affermato il vicedirettore di Dipendenze Svizzera Frank Zobel in un'intervista diffusa oggi dal quotidiano "24 heures". Ad aprile 2024,  il progetto sulla vendita controllata di cannabis a scopo ricreativo è poi sbarcato a Lucerna. Dall' 11 aprile 2024, infatti, è possibile registrarsi per parteciparvi. Lo studio è condotto dalle Università di Berna e di Lucerna e si svolge in queste due città, oltre che a Bienne (BE).